Il Comune di Arezzo chiede il risarcimento per due tipologie di danno: anzitutto il rilevante danno all'immagine che la vicenda Banca Etruria ha provocato alla città, risultata per molti articoli di stampa come una realtà fatta di malaffare e pratiche illecite. In secondo luogo il Comune, in rappresentanza della collettività aretina, chiede anche il risarcimento dei danni subiti dal territorio e dalle imprese in generale, consistenti nella successiva difficoltà di accesso al credito e nella diminuzione dei finanziamenti alle iniziative culturali. Il giudice ha ritenuto che il Comune di Arezzo sia legittimato a pretendere in seno al processo penale il risarcimento di tali danni, che in ogni caso dovranno essere dimostrati.