E' quanto si legge in un comunicato stampa diffuso dalla Ola, la organizzazione lucana ambientalista.
Per la Ola si profilerebbe "un "palleggiamento" di competenze tra Regione e Ministero con il duplice scopo di voler da un lato delegare le procedure VIA al Ministero dell’Ambiente in base alla legge “sblocca Italia”, e dall'altro, temporeggiare sulle autorizzazioni secondo logiche meramente economiche e non di salvaguardia ambientale, in attesa che il prezzo del barile faccia “spuntare” royalty più alte per Comuni e Regione".
La Ola rinnova invece "la richiesta già formulata alla Regione Basilicata e all’Ente Parco dell’Appennino Lucano di negare da subito le autorizzazioni ed i pareri di loro competenza nell’ambito delle procedure regionali di incidenza già in itinere. Non è infatti accettabile che questi Enti, in modo volontario ed ingiustificato, rinuncino a competenze e prerogative attribuite loro dalle leggi in materia di salvaguardia dell’ambiente e del territorio, dando carta bianca al Ministero dell’Ambiente di decidere.
Se così fosse - secondo la Ola - ci troveremmo di fronte a comportamenti “pilateschi” che, facendo finta di voler salvaguardare il territorio opponendosi solo a parole alla petrolizzazione del territorio, mirano invece a mercanteggiare di nuovo con il governo centrale e con le compagnie minerarie".