Alcune riflessioni sono opportune, dopo la crisi innescata da Salvini, che ha giocato come chi dà lo schiaffo e poi nasconde la mano, oppure crea il danno e si occulta per vedere di nascosto l’effetto che fa.
In questa vicenda va detto che nel diritto parlamentare vale la regola che le maggioranze si formano nel parlamento e chi parla di tradimento elettorale dovrebbe spiegare perché, visto che l’elettore vota per vedere un governo all’opera oltre che per partito preso.
E se parliamo di logiche di partito anche il governo Giallo Verde era un tradimento elettorale. Ma la politica cambia anche i puristi ed entra in gioco l’arte della mediazione che è l’anima della politica del fare.
Oggi alle 9,30 il premier dimissionario sarà reincaricato per dar vita a un nuovo esecutivo. Ma attenzione, il problema del vice-premier è un nodo irrisolto perché il Pd lo vorrebbe per sé, ma Di Maio c’è sempre come opzione anche se la risposta data dal M5S è che tutto sarà deciso da Conte quindi le persone vengono dopo i programmi. Ma un fuori programma di Beppe Grillo potrebbe portare ad altre soluzioni in quanto lui propone tecnici e non politici nel Governo e questo taglia anche Di Maio.
Sarà comunque il premier incaricato 'da oggi' a trattare con i partiti per individuare un programma sul quale converga una maggioranza stabile (ai colloqui di questi giorni non hanno partecipato Leu, le minoranze linguistiche, molti gruppi meno numerosi ma fondamentali per ottenere la fiducia). Il capo dello Stato d'ora in poi avrà solo il premier incaricato come interlocutore istituzionale e da lui attenderà di conoscere, in base all'articolo 92 della Costituzione, i nomi proposti per divenire ministri. Quando tra alcuni giorni Conte tornerà al Colle per sciogliere la riserva, porterà una lista di proposte e sarà il presidente della Repubblica a nominare i titolari dei dicasteri. Finora Mattarella ha abituato premier e partiti a esercitare con parsimonia ma in modo rigoroso tale dovere costituzionale e ha incentrato la sua attenzione in particolare sui ministri che fanno parte del Consiglio supremo di Difesa.
E il voto su Rousseau?
Quanto all'annuncio del M5s di voler svolgere una consultazione su Rousseau, che aveva provocato le critiche del Pd e non solo, fonti parlamentari riferiscono che sia stato lo stesso Conte a occuparsi della questione, e molti scommettono che il referendum sarà 'derubricato' a sondaggio sul programma. Di certo al Quirinale non è la consultazione online a concorrere nella formazione delle decisioni, che vengono prese dal Presidente solo ed esclusivamente in base alle dichiarazioni rese ufficialmente dalle delegazioni nello studio alla Vetrata.
Oggi alle 9,30, dunque, entrerà nuovamente in scena Giuseppe Conte e per qualche giorno al Colle le porte resteranno chiuse.