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Martedì, 19 Novembre 2019 12:00

Il bolognese Alessandro Amante è il vincitore di FLD Labo contest videoclip

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Organizzato dalla Fondazione Lucio Dalla per la realizzazione del videoclip ufficiale del brano “Solo per me” di Ghemon, reinterpretazione di “Henna” di Lucio Dalla

Vincitore del Bando nazionale FLD Labo-Contest videoclip, organizzato dalla Fondazione Lucio Dalla, è il bolognese Alessandro Amante, multipremiato filmmaker a livello nazionale.

Sarà proprio Alessandro Amante a realizzare il videoclip ufficiale del brano “Solo per me” del noto rapper Ghemon, che ha reinterpretato “Henna” di Lucio Dalla, e che sarà proiettato in onore della ricorrenza del compleanno di Lucio Dalla, il 4 marzo.

Il vincitore, Alessandro Amante, “ha proposto un’idea di grande impatto emotivo, in grado sia di restituire la forza delle parole di Ghemon che l’atmosfera di Henna. Un’idea sorprendente cui è sottesa una riflessione profonda, universale e senza tempo così come Lucio ha voluto Henna e così come emerge con incisività dal racconto di Ghemon” commenta Ambrogio Lo Giudice, regista, amico e storico collaboratore di Lucio Dalla.

Il talentuoso filmmaker ha iniziato i suoi studi a Bologna per poi proseguirli negli Stati Uniti a Los Angeles alla New York Film Academy. Ha vinto vari premitra cui una Menzione Speciale al Premio Sartori nel 2015 e tre premi per il documentario-lungometraggio “La tela di Giuliano” (Miglior Regia e Miglior Direzione artistica al Long Island International Film Expo nel 2016 e Miglior Film al Doc UNder 30 lo stesso anno).

Il contest ha visto la partecipazione di 5 videomaker in una Residenza artistica presso la casa di Lucio Dalla a Bologna nel mese di ottobre. I partecipanti si sono immersi nel mondo dell’artista bolognese e lo hanno esplorato guidati da Ambrogio Lo Giudice, Andrea Faccani, Presidente di Fondazione Lucio Dalla, cugino di Lucio e compagno di viaggio dell’artista, Anna Scalfaro, docente di Musicologia e Storia della musica al Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, Marcello Balestra, discografico e collaboratore di Dalla, Cristiano Governa, giornalista, scrittore, sceneggiatore e Paolo Piermattei, ancora oggi al lavoro nell’etichetta fondata dall’artista, Pressing Line.

Ai giovani creativi è stata affidata la sfida di fare emergere Lucio, le sue riflessioni, la sua sensibilità, l’energia, la speranza che c’è nel testo di Hennaunite alla passione e all’originalità dell’interpretazione di Ghemon.

Il motivo della scelta del brano è sintetizzato nelle parole di Ambrogio Lo Giudice: “Henna è un capolavoro, molto amato da Lucio, non molto conosciuto, sicuramente poco valorizzato. Certamente uno dei brani più belli della sua produzione. Il RAP della versione di Ghemon è un valore aggiunto che lo attualizza”.

Alessandro Amante, molto contento per la vittoria ha commentato dicendo: “Ho partecipato per l’opportunità dell’esperienza di residenza artistica che mi ha sin da subito affascinato e che è stata un momento di crescita e di confronto. Lavorando nei luoghi in cui Lucio Dalla ha vissuto mi ha dato la possibilità di immergermi nel suo mondo, di conoscere a fondo l’artista e l’uomo. Raccolgo con gioia la sfida di dirigere il videoclip che ho immaginato ad alto impatto emotivo…senza svelare la sceneggiatura posso anticipare che ci saranno sorprese”.

Inizia ora una nuova fase dell’iniziativa, quella della realizzazione del videoclip, alla quale subito Alessandro Amante ha iniziato a dedicarsi.

La presentazione del videoclip avverrà nel contesto delle iniziative di celebrazione del compleanno 2020 di Lucio Dalla, perché “ci piace pensare che questo sia un regalo per lui, per l’impegno che ha dedicato ai giovani e alla passione con cui ha sempre lavorato per dare al talento concrete opportunità di espressione”, come afferma la Fondazione Lucio Dalla.

Henna di Lucio Dalla e la reinterpretazione di Ghemon

L’idea di Henna nasce nel 1992, “eravamo alle Tremiti, sul gommone” ricorda Andrea Faccani “il cielo venne attraversato dai caccia che volavano verso i Balcani e Lucio mi disse: Guarda Andrea, noi siamo qui a farci il bagno, le signore raccolgono i capperi e loro si sparano…chissà quanti tra loro hanno fatto l’amore…e ora si sparano”. Lucio si sente triste, ha bisogno di trovare in sé stesso qualcosa che dia significato alla vita e nasce così Henna, “una canzone diversa da tutte le altre. Richiama l’atmosfera del brano Come è profondo il mare, ma se ne differenzia per il sapore intimista, è una canzone in cui Lucio non parla agli altri, come quasi sempre fa, ma a sé stesso e trova nell’amore, nell’amore assoluto, totale, tra le persone e per la natura, l’unica possibile soluzione alla guerra e all’oppressione”. Aggiunge Paolo Piermattei “in Henna, nelle parole che Ghemon ha riportato nella sua canzone, Lucio afferma che l’amore è la salvezza: l’amore assoluto, l’amore che si muove dal cuore, che ti esce dalle mani e cammina sotto i tuoi piedi, l’amore francescano sembrerebbe, nella sua più semplice purezza. Henna, forse, è una preghiera. Senza dubbio era il brano che, più di tutti, Lucio aveva nel cuore e rappresenta la sua capacità di andare in profondità e di arrivare alla verità, mettendosi in rapporto con sé stesso, incontrandosi”.

Ghemon raccoglie tutto questo, lo sente, lo fa proprio e scrive “Solo per me”. Sottolinea Cristiano Governa “scrivendo Solo per me Ghemon è stato fedele ad Henna perché ha fatto la propria canzone, a partire da Lucio”. Inoltre, “la distanza che sembra separare la musica di Solo per me da quella di Henna è solo apparente. Infatti nella ripresa dei contrappunti si incontrano i due generi con il risultato che l’uno dà forza all’altro”.

L’iniziativa è promossa in collaborazione con Bologna Città della Musica Unesco, IncrediBOL! e Bologna Welcome ed è realizzata con la collaborazione del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna.

Main sponsor è CheBanca!, la banca del Gruppo Mediobanca che con entusiasmo ha aderito all’iniziativa.

BIO ALESSANDRO AMANTE

Da sempre appassionato di cinema, giovanissimo comincia lavorare su set pubblicitari come comparsa o come assistente. 

Dopo il liceo si iscrive alla Facoltà di Lettere Moderne all’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna; durante gli studi lavora sui set come fotografo di scena, finché non scrive e dirige un cortometraggio intitolato “Otto minuti”, che vince il Premio Iceberg nel 2012 (premio regionale under 30) per la miglior regia. Si laurea a pieni voti con una tesi in storia contemporanea. 

In seguito viene accettato al Master in Filmmaking della New York Film Academy- sede di Los Angeles. Si laurea con lode nel 2015 e inizia a lavorare in produzione in California per serie tv, pubblicità e video musicali

Dopo tre anni negli Stati Uniti ritorna in Italia, dove lavora per due anni come direttore creativo video di un’agenzia di comunicazione bolognese.

In quei due anni vincerà vari premi tra cui una Menzione Speciale al Premio Sartorinel 2015 per un cortometraggio sulla sicurezza sul lavoro, e tre premi per il documentario di lungometraggio “La tela di Giuliano” (Miglior Regia e Miglior Direzione artistica al Long Island International Film Expo nel 2016 e Miglior Film al Doc UNder 30 lo stesso anno). 

Nell’autunno 2019 viene selezionato ai due giorni di residenza artistica alla Fondazione Lucio Dalla per poi risultarne vincitore. 

Tra i vari marchi per cui ha lavorato, ha diretto spot per Telefono Azzurro, Culligan, Italy Family Hotels, Mondadori e Confcommercio.

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