E’ ora di cambiare marcia sulle misure di prevenzione sull’emergenza coronavirus. Voglio in primis rivolgere milioni di grazie a tutto il personale sanitario e a tutte quelle maestranze dei tanti settori essenziali, che ogni giorno contribuiscono a rendere il momento meno difficile,rischiando la propria salute e dei loro cari: a loro va un grande e doveroso ringraziamento. Prevenire deve significare mettere in atto azioni concrete verso il mondo del lavoro. Per chi è costretto ad andare a lavorare in aziende nelle quali, per il numero di operai e la tipologia di lavoro, è quasi impossibile osservare quanto previsto dal dpcm in materia di sicurezza (dispositivi di protezione individuale – distanza, ad esempio ArcelorMittal, Leonardo Grottaglie, Vestas, Eni) occorrono: un termoscanner ad ingresso; mascherine (ancora scarse); tampone ed esame sierologico, a campione sino a quando non sarà possibile farlo per tutti. Bisogna usare il massimo, in materia di sicurezza sanitaria, presente . È assurdo aspettare il caso è limitarsi alla doverosa cura, ricostruire la catena di contatti e lasciarli in quarantena, senza intervenire con il tampone per assicurarsi del non contagio. Mi rivolgo alle istituzioni: questo maledetto virus ha già portato tanti lutti sino ad , purtroppo. tutta la nostra vicinanza alle famiglie delle vittime. Non possiamo ancora aspettare ed affidarci alla buona sorte; se vogliamo rimanere “ultimi” in questa dolorosa classifica bisogna agire e subito.