Dopo l'autorizzazione al processo, Insorge il centrodestra, con Meloni che parla di "precedente spaventoso nella democrazia Italiana" e Berlusconi che accusa la sinistra di usare "la giustizia come arma politica"Anche a sinistra c'è chi protesta:Cacciari: "Complici di Salvini hanno votato sì al processo"
Meloni "precedente spaventoso nella democrazia Italiana"
"Il processo di un Ministro per aver fatto quello che il suo mandato gli imponeva, ovvero difendere la Nazione e i suoi confini e rispettare l'indicazione data dagli elettori con il voto, è un precedente spaventoso nella democrazia Italiana". Così su Facebook la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, dopo il voto con cui il Senato ha detto sì al processo per Matteo Salvini nel caso Open Arms.
"Non conta più cosa sia giusto, ma cosa piaccia alla sinistra, al mainstream e ai poteri forti. Un altro tassello nella deriva liberticida che denunciamo da tempo. Ma a chi festeggia, senza pudore, voglio dire che quando saltano le regole dello stato di diritto, nessuno è più al sicuro", aggiunge.
"A Matteo Salvini va la totale e incondizionata solidarietà mia e di tutta Fratelli d'Italia. Ce la faremo, Matteo, a difendere questa nazione da vigliacchi e traditori", conclude.
Berlusconi che accusa la sinistra di usare "la giustizia come arma politica"
Sulla vicenda Open Arms "ancora una volta l'uso politico della giustizia è l'arma con la quale la sinistra vuole liberarsi dagli avversari". Lo dice Silvio Berlusconi, in un'intervista a News Mediaset trasmessa da "Studio aperto'. "E' lo stesso metodo -ricorda il leader di Forza Italia- che hanno usato con me, con 96 processi e 3.636 udienze".
"Naturalmente Forza Italia non può che essere contraria a questi metodi, non solo per lealtà verso un alleato, ma anche e soprattutto perchè sono metodi assolutamente inaccettabili in una vera democrazia".
Cacciari: "I 'complici' di Salvini hanno votato sì al processo, è indecente"
"I "complici" nel fatto hanno votato per mandare Salvini a processo, mi sembra al di là di ogni decenza". A dirlo all’AdnKronos è Massimo Cacciari, commentando il sì del Senato all’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per il caso Open Arms. "Può anche darsi che Salvini se la sia chiamata, ma a prescindere da ciò, era evidente che sarebbe finita così. Ma, ripeto, al di là di ogni considerazione su Salvini, per il quale non nutro certo alcuna simpatia, mi pare abbastanza indecente e incredibile che i suoi primi collaboratori al governo, a distanza di un anno, non di due guerre civili e tre rivoluzioni, lo rimandino al processo. Che si rimandassero a processo anche loro, visto che hanno condiviso tutto quello che Salvini ha fatto".
Al di là del voto di quelli che Cacciari chiama "complici", per il filosofo, "se il voto fosse arrivato da una maggioranza che si era opposta agli atti di Salvini, allora mi sarebbe sembrato del tutto logico questo voto, ma mi sembra del tutto illogico e peggio che una maggioranza formata in gran parte da persone che hanno collaborato con Salvini, adesso lo mandino a processo, mi sarebbe sembrato molto più decente che lasciassero perdere".
Cacciari infine, negando che si tratti di accanimento giudiziario, afferma: "Salvini avrà questa grana processuale che finirà in niente, e semmai in questo momento gli farà anche un po’ comodo. Sono sicuro che lo assolveranno".