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Venerdì, 01 Luglio 2016 06:17

Taranto - Il mistero del vivaio De Cicco abbandonato in Via Alto Adige

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I misteri di Taranto non sono solo quelli dei riti pasquali, ci sono fatti che il cittadino comune a volte si domanda e non sa darsi risposte. Noi cerchiamo, nel nostro piccolo, di smuovere l’acqua, chissà se dopo qualcosa accade. Ora mi occupo della città estesa, di Via Alto Adige che nella foto in copertina ha questo lato destro, andando verso Viale Magna Grecia che ha questo cordone verde favoloso che io difenderei fino a legarmi agli alberi. Un microclima che necessità in una citta inquinata. Dunque chi è che ricorda De Cicco? Una sommaria ricerca in rete trova solo profili aziendali e una notizia del 2003 che commento in seguito. Per il resto se osservate l’insegna l’ecosistema si è preso gran parte dell’insegna, il vivaio è chiuso e le piante nei vasi sono diventati alberi adulti.

Eppure le persone in qualche modo le dobbiamo ricordare. De Cicco, di cui non ricordo il nome, lo ebbi di fronte quando in tempi remoti seguivo l’ufficio legale di un sindacato. La causa si chiamava De Cicco contro De Cicco. Era un suo nipote che gli faceva causa. Al di là dei ricorrenti acquisti di piante, qualcuno ricorderà che De Cicco aveva anche il vivai di piante alla fine di Viale Magna Grecia. E qui si inserisce la notizia di 12 anni fa quando l’ex sindaco Giancarlo Cito, fu assolto: “ … perché il fatto non sussiste. Così ha deciso oggi il Tribunale di Taranto sul caso degli ex vivai De Cicco in cui era chiamato a rispondere di abuso d'ufficio l'ex sindaco ed ex parlamentare Giancarlo Cito. Per lui l'accusa aveva chiesto due anni di reclusione ma dopo una breve camera di consiglio il collegio giudicante di primo grado ha deciso per l'assoluzione dando ragione ai legali di Cito, Balistreri e De Feis.  La vicenda risale ai primi anni '90 quando Cito era sindaco di Taranto e decise, per riqualificare l'area, lo sgombero dei vivai De Cicco, contestando al titolare l'occupazione di suoli comunali. Cito realizzò dei giardini pubblici rivendicando poi questa iniziativa amministrativa come un suo cavallo di battaglia nelle successive competizioni elettorali. Da qui è nata la vicenda giudiziaria in cui Cito è stato indagato, oggi sfociata nella sentenza di assoluzione del collegio presieduto dal giudice Pasquale Ditodaro”

 Questa è l’agenzia presente in rete. In sostanza il benefattore che pur occupando suolo pubblico creava un giardino, il suo nome è mangiato dall’ecosistema. Chissà se i cittadini che vanno nei giardini Virgilio conoscono questa storia. Resta il mistero di Via Alto Adige. Non è che la fatwa del Comune si sia riversata negativamente sull’intero patrimonio? Io rammento di aver visto per diversi giorni il titolare venire nel Bar del compianto Virgilio in Via Salinella. Sto parlando di diversi anni fa. Lo vedevo arrivare emaciato come uno che dorme vestito in condizioni di fortuna. Non so altro. Certo si tratta di una proprietà privata in degrado, piena di cani randagi. Ora però la città ha un polmone verde. La natura in fondo poco si interessa delle vicende umane essa rimacina il paesaggio a suo modo e copre anche quelli che restano un mistero, come quello del circolo tennis. Ma li entriamo in un campo che ancora scotta e facciamo inversione a u.

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