Nasce la nuova giunta regionale del Lazio, il governatore Nicola Zingaretti apre la maggioranza al M5s con l'ingresso in di due assessori pentastellati. Dopo il passo indietro dalla segreteria del Pd Zingaretti dunque va avanti con la linea dell'alleanza con il Movimento applicata anche sui territori.
Alla capogruppo 5 stelle nel parlamentino regionale del Lazio, Roberta Lombardi, andrà l'assessorato alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale, sul modello dell'omonimo Ministero creato dal governo di Mario Draghi, mentre la consigliera Valentina Corrado dovrebbe ricevere le deleghe relative a Enti Locali, Turismo e Semplificazione Amministrativa.
Il modello è la maggioranza giallorossa che ha sostenuto il secondo governo di Giuseppe Conte. Nelle giunte regionali c'è un precedente in Puglia, con i 5 stelle da poco entrati nella dem di Michele Emiliano.
In queste settimane l'operazione è stata seguita anche dai vertici nazionali del Movimento. Nella serata di giovedì è arrivato un post del reggente Vito Crimi che ha spiegato: "Anche nel Lazio inizia il cammino verso la transizione ecologica. In ogni scelta che ha compiuto, il MoVimento 5 stelle ha sempre messo i temi, gli obiettivi e gli interessi dei cittadini davanti a tutto. Questo è avvenuto durante i primi due governi di Giuseppe Conte, con l'attuale governo, alle ultime elezioni regionali e amministrative".
Sfuma dunque, almeno per ora, la consultazione della base 5 stelle su Rousseau, visti i rapporti tesi tra una parte del Movimento e Davide Casaleggio. Crimi sottolinea: "Acquisito il parere favorevole del nostro garante Beppe Grillo, ho approvato la proposta. La scelta sarà anche sottoposta al voto degli iscritti non appena sara' possibile".
Il rimpasto della squadra di governo del Lazio è maturato con la nomina della precedente titolare del Bilancio, Alessandra Sartore, come sottosegretaria dell'esecutivo di Mario Draghi.
Da qui l'occasione di un rimescolamento delle deleghe e l'allargamento della maggioranza, sulla scorta di un dialogo sui temi tra il Pd e il Movimento che nell'aula del Consiglio regionale non e' mai mancato nei tre anni della legislatura.
La mossa di Zingaretti guarderebbe anche alle prossime elezioni comunali, soprattutto quelle per il Campidoglio, con il rafforzamento dell'intesa con i 5 stelle sul modello della maggioranza che ha sostenuto il secondo governo di Giuseppe Conte.
Tra i critici dell'ingresso dei pentastellati nell'esecutivo regionale, infatti, ci sono proprio i consiglieri 5 stelle più vicini a Virginia Raggi, che vedono in questa scelta un nuovo tentativo di chiedere alla sindaca un passo indietro nella corsa al Campidoglio. AGI