C'è l'impressione che molto presto Kamila Valieva dalla patinoire sulla quale incanta il mondo per i suoi meravigliosi salti quadrupli, si ritroverà, senza averne colpa perché appare impossibile una somministrazione di medicine volontaria a 15 anni (!), sommersa da incartamenti che parlano di accuse, che forniranno controdeduzioni e che scriveranno motivazioni di condanne.
Il primo round è andato a Kamila, un secco 2 a 0 a movimento olimpico e antidoping, ma l'impressione è che il suo caso proseguirà non solo nei mesi ma addirittura negli anni. Si preannunciano nuove puntate della 'guerra sportiva' tra Russia e istituzioni sportive del resto del mondo (e viceversa) che, ad oggi, vede la 'grande madre Russia' squalificata perché accusata di doping di Stato e incongruenze gravi del laboratorio antidoping di Mosca.
Kamila, dolce e incolpevole ragazza venuta dal Tatarstan che a 15 anni è stata trovata positiva al doping (chi l'ha indotta ad assumere sostanze vietate?), potrà proseguire a gareggiare alla sua prima Olimpiade nella quale aveva già stupito il mondo nella gara a squadre. 'Miss Perfect', come è già stata sopranominata da suoi quasi 530 mila follower e affezionata al suo cane 'Lyova' di razza pomerania, parteciperà alla gara individuale femminile.
I venti su di lei, e ancora di più sul suo staff guidato da una donna di 47 anni, severa, gelida, che non s'affeziona ai suoi allievi perché "altrimenti non rendono", che parla molto poco con i giornalisti, dal nome di Eteri Georgievna Tutberidze, potrebbero soffiare più forti del 'Buran'.
L'impressione è che la sua gara olimpica individuale sia già, in partenza, 'sub-judice'. Kamila nella serata pechinese di domani - la sua esibizione nel programma corto è prevista alle ore 21,52 locali (le 14,52 in Italia) - pattinerà sulle note di 'In Memoriam' di Kirill Richter.
La decisione di non sanzionare, ovvero sospendere, la stella del pattinaggio mondiale è stata soprattutto di cuore, di impatto psicologico. Va precisato che la giurisprudenza in materia di doping giovanile, ovvero sotto i 15 anni, è ancora inesistente perché non sanziona fino ai 16 anni. La Divisione Ad hoc in sede olimpica del Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas) ha deciso di respingere il ricorso - promosso da Comitato Olimpico Internazionale (Cio), Agenzia mondiale antidoping (Wda) e federazione mondiale di pattinaggio (Isu) - che chiedeva di reimporre la sospensione provvisoria della giovane pattinatrice russa.
Il motivo di estromettere Kamila dai Giochi era legato alla sua positività al doping, trimetazidina, farmaco che solitamente viene somministrato per curare l'angina, emerso in un controllo del 25 dicembre in occasione dei Campionati nazionali a San Pietroburgo. AGI