ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 24 Marzo 2022 08:52

La missione europea di Biden per ottenere nuove sanzioni contro Mosca

Written by  Brahim Maarad
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Per la prima volta in tanti anni gli Stati Uniti non dovranno più convincere gli alleati europei a spendere di più per la propria difesa. Lo stanno già facendo. Anche i più scettici, con la guerra all'orizzonte, si sono convinti di aumentare i fondi per la sicurezza. 

 Il presidente americano, Joe Biden, è atterrato a Bruxelles poco dopo le 21 di mercoledì. È il suo secondo viaggio nella capitale europea. Il primo fu nel giugno dell'anno scorso, quando la preoccupazione maggiore era riaprire i confini dopo il lungo lockdown per Covid. Da allora il mondo è cambiato. Di nuovo.

L'Europa è in guerra ma l'Ue è più compatta. E le relazioni transatlantiche sono tornate solide, dopo il gelo agostano della fuga da Kabul e dell'accordo Aukus. È passato un mese dall'invasione russa dell'Ucraina. Un mese di migliaia di morti e oltre 3,5 milioni di profughi.

E di qualche decisione storica dell'Unione: quattro pacchetti di sanzioni, le più dure di sempre, in dieci giorni; la direttiva per la protezione temporanea (mai adottata prima) e il finanziamento di armi per sostenere la resistenza ucraina. Un'Europa che si è scoperta potenza e ha confermato di essere un fedele alleato della Nato e dell'America.

A Bruxelles i grandi si riuniscono per suggellare questa alleanza contro Mosca in difesa di Kiev. Ma anche per affrontare l'attendismo preoccupante di Pechino. Che se, o quando, entrerà nella partita potrà scombinare tutte le carte in tavola.

Prima il vertice straordinario della Nato. I trenta alleati, guidati da Biden, confermeranno la volontà di rafforzare la presenza a Est, con almeno quattro nuovi battaglioni. Approveranno maggiore sostegno militare a Kiev, anche per difendersi da attacchi chimici e nucleari. Ma, ancora una volta, saranno attenti a non eccedere e provocare un conflitto diretto con la Russia. Perché "la Nato non è in guerra".

Per la prima volta in tanti anni gli Stati Uniti non dovranno più convincere gli alleati europei a spendere di più per la propria difesa. Lo stanno già facendo. Anche i più scettici, con la guerra all'orizzonte, si sono convinti di aumentare i fondi per la sicurezza. Il due per cento del Pil non sembra più un'esagerazione, come quando a reclamarlo era il predecessore di Biden, Donald Trump.

Le preoccupazioni più emergenti e attuali sono due: il timore di un attacco chimico e il coinvolgimento attivo della Cina nel sostegno di Mosca. La Nato vorrebbe che Pechino condannasse l'aggressione russa o almeno si adoperasse per la pace. Ma soprattutto non vorrebbe vederla coinvolta con l'offerta di un sostegno per aggirare le sanzioni o, ancora peggio, con la fornitura di armi agli invasori.

Finito il summit Nato si riunirà quello del G7, sotto la presidenza tedesca del cancelliere Olaf Scholz. E questa riunione, per quanto sarà breve, indirizzerà anche il vertice europeo dei ventisette capi di Stato e di Governo nel pomeriggio al Palazzo Europa. Sul tavolo ci sono le sanzioni. Gli Stati Uniti spingono per un nuovo pacchetto che rafforzi quelle attuali, includendo magari il settore dell'energia ed estendendo l'esclusione dallo Swift anche delle due importanti banche rimaste (Sberbank e Gazprombank).

L'Unione europea vorrebbe invece prendere tempo. Perché un embargo all'energia, alle condizioni attuali, rischia di fare più male al sanzionante che al sanzionato. Non è escluso che vengano estese le misure restrittive già in corso, allungando la lista degli oligarchi nel mirino e i prodotti da non esportare più.

Potrebbero essere presi in considerazioni anche nuovi dazi sulle importazioni. Ma, nei fatti, l'Ue sembra concentrarsi più sull'applicazione delle sanzioni già in vigore. Ed evitare che vengano aggirate. Ed è ecco quindi che torna all'ordine del giorno la Cina. Anche in vista del vertice Ue-Cina in programma per il primo aprile.

L'embargo sull'energia russa sarà indolore per l'Unione europea solo quando questa potrà vantare la propria indipendenza energetica da Mosca. Fare a meno quindi del 40% di importazioni di gas; il 27% di petrolio e oltre il 45% di carbone. E su questo Usa e Ue collaboreranno. In particolare con la fornitura di Gnl, gas naturale liquefatto, americano all'Europa. L'obiettivo di Bruxelles e' tagliare di due terzi la dipendenza russa già entro l'anno. Intanto pero' deve tagliare anche i prezzi attuali dell'energia. Per evitare di trovarsi a fronteggiare, oltre alla guerra, anche una rivolta sociale. AGI

La Giornata

08:41

Stoltenberg: riposizionare difesa e deterrenza Nato

"Mi aspetto che i leader alla riunione di oggi inizino oggi il processo per arrivare a prendere più decisioni a lungo termine sulla nostra deterrenza e difesa perché dobbiamo riposizionare la nostra difesa e deterrenza". Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, all'arrivo al Summit straordinario dell'Alleanza. "Questa decisione mi aspetto che poi venga presa al Summit di giugno", ha ricordato. "La Nato ha aumentato la sua presenza militare in Romania" e "ho visitato la Romania e ho incontrato le truppe di Stati Uniti e altri Paesi, impegnate a rimanere e a difendere i territori Nato. Queste truppe staranno lì finché necessario, ma questo è parte della risposta immediata all'invasione russa dell'Ucraina", ha spiegato Stoltenberg. "Affrontiamo la più seria crisi da generazioni e quindi la Nato deve rispondere e per questo deve risposizionare la nostra difesa e deterrenza a lungo termine", ha aggiunto. 

  •  08:39

    Mosca annuncia: preso il controllo di Izyum nella regione di Kharkiv

    L'esercito russo ha preso il controllo della città di Izyum nella regione di Kharkiv. Lo ha reso noto il portavoce del ministero della Difesa russo, il maggiore generale Igor Konashenkov. 

  •  07:54

    Stoltenberg: grave errore di Putin, ha sottostimato la resistenza

    "Putin ha commesso un grave errore lanciando la guerra contro l'Ucraina e ha sottostimato la coraggiosa resistenza degli ucraini". Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al suo arrivo al summit straordinario. La Nato ha confermato la volontà di fornire "sostegno finanziario, umanitario e militare" all'Ucraina. "Oggi i leader dell'Alleanza decideranno il dispiegamento di nuovi battaglioni nel fianco orientale, in Bulgaria, Romania, Ungheria e Slovacchia", ha detto il segretario generale.

  •  07:25

    Mattarella: l'aggressione al popolo ucraino riporta l'Europa in un tempo di stragi

    "L'ingiustificabile aggressione al popolo ucraino di cui si è resa responsabile la Federazione russa ha fatto ripiombare il Continente europeo in un tempo di stragi, di distruzioni, di esodi forzati che fermamente intendevamo non avessero più a riprodursi dopo le tragiche vicende della Seconda guerra mondiale". Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 17 Congresso Nazionale dell' A.N.P.I. in un messaggio al presidente, Gianfranco Pagliarulo.

  •  07:10

    Londra: Mosca chiamerà soldati leva per colmare perdite

    "Mosca sarà probabilmente obbligata a richiamare i riservisti, i militari di leva e i mercenari per rimpiazzare le migliaia di perdite sofferte nel corso dell'invasione in Ucraina". Lo afferma la Difesa britannica nel suo ultimo aggiornamento. "Non è chiaro - aggiunge Londra - come questi gruppi si integreranno con le forze già presenti sul terreno e l'impatto che questo dispiegamento avrà nella battaglia". 

  •  04:35

    Alla Casa Bianca il Tiger Team valuta scenari estremi

    La prospettiva di un uso di armi biologiche o nucleari ha spinto la Casa Bianca a mettere in piedi un team di funzionari della sicurezza nazionale chiamato a valutare una eventuale reazione. Il Tiger Team, così è stato definito secondo il New York Times, si occupa di situazioni estreme, come quella, non inverosimile, che potrebbe vedere un convogli di aiuti o armi Nato sotto attacco militare da parte di Mosca. La squadra di funzionari, inoltre, studia una possibile estensione del conflitto alla Moldavia o alla Georgia, e ha elaborato proposte che saranno discusse dal presidente americano, Joe Biden, ne corso del vertice dell'Alleanza.

  •  04:01

    Il Pentagono: i russi hanno respinto ogni contatto

    Ripetuti tentativi dei vertici militari americani di stabilire un contatto con gli omologhi russi sono falliti per la volontà dei generali del Cremlino di non rispondere. Lo riporta il Washington Post, che cita il portavoce del Pentagono, John Kirby. Dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, il capo del Pentagono Lloyd Austin e il capo di Stato maggiore dell'esercito, generale Mark Milley, hanno tentato inutilmente di parlare con il ministro alla Difesa russo Sergei Shoigu e il generale Valery Gerasimov. I russi, riporta il quotidiano americano, "hanno finora declinato ogni contatto". Mosca e Washington continuano a mantenere in piedi una linea di comunicazione, ma al momento non è stata utilizzata. 

  •  01:39

    La Difesa britannica: l'avanzata russa su Kiev è in forte difficoltà

    Le unità militari ucraine hanno condotto con successo la controffensiva nelle città alla periferia di Kiev, e hanno probabilmente ripreso il controllo di Makariv e Moschun. Lo afferma la Difesa britannica nel suo ultimo Intelligence update pubblicato su Twitter. A nord-est di Kiev i russi stanno affrontando significative difficoltà, e la controffensiva ucraina ha probabilmente messo a rischio la ripresa dell'avanzata verso la capitale. Vi è, infine, la realistica possibilità che gli ucraini siano in grado di circondare le unità russe a Bucha e Irpin.

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