ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Lunedì, 13 Giugno 2022 16:59

Mosca: "È in corso un dialogo aperto e riservato con il Vaticano"

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Il Cremlino attacca: "Kiev non riconosce alcuna autorità". Washington intanto avverte che la Russia "controllerà il lugansk entro poche settimane". A Severodonetsk civili in fuga dalla fabbrica Azot dopo un incendio, ucciso un ex militare britannico.


In Ucraina "abbiamo a che fare con persone estranee a qualsiasi autorità". Alexei Paramonov, direttore del Primo Dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, spiega in un'intervista a Rio Novosti, la mediazione del Vaticano nella guerra.

Mosca, ha sottolineato Paramonov, accoglie con favore gli sforzi provenienti dalla Santa Sede nella guerra in Ucraina e parla di un dialogo "aperto, riservato" e fiducioso su una serie di argomenti.

Quanto a Kiev, "abbiamo ripetutamente osservato con quale facilità e con quale cinismo la neoelite ucraina, alla ricerca di un profitto momentaneo e nel tentativo di rimanere al potere, viola promesse e obblighi, commette pericolose provocazioni, sacrifica la sicurezza dei cittadini sia dell'Ucraina e Russia".

Mosca, dialogo aperto e riservato con il Vaticano

Mosca accoglie con favore gli sforzi di mediazione del Vaticano nella guerra in Ucraina e mantiene con la Santa Sede un dialogo "aperto, riservato" e fiducioso su una serie di argomenti: lo ha detto all'agenzia russa Ria Novosti Alexei Paramonov, direttore del Primo Dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo.

"La dirigenza vaticana ha ripetutamente dichiarato la propria disponibilità a fornire ogni possibile assistenza per raggiungere la pace e porre fine alle ostilità in Ucraina. Queste affermazioni sono confermate nella pratica. Manteniamo un dialogo aperto e riservato su una serie di questioni, principalmente legate alla situazione umanitaria in Ucraina", ha aggiunto il diplomatico.

Ricordando come la Santa Sede goda di grande autorità in tutto il mondo, il diplomatico russo sottolinea che "tutte le iniziative della Santa Sede e di Papa Francesco che possono portare alla pace in Europa sono percepite con grande rispetto e, naturalmente, possono essere accolte se si presentano i relativi prerequisiti".

Di Maio, Putin metta fine alla guerra e sblocchi l'export del grano

L'Italia sta lavorando "con il massimo impegno" per scongiurare le conseguenze della guerra in Ucraina sulla sicurezza alimentare nel mondo, in primis in Africa, ma "per scongiurare che la guerra del grano alimenti una catastrofe senza precedenti serve un'azione concreta della Russia".

"È essenziale che Putin metta fine alla guerra e sblocchi l'export del grano". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, da Addis Abeba dove stamane ha incontrato il premier, Abiy Ahmed e il presidente, Sahle-Work Zewde. "Se ciò non accadrà, gli effetti di questa doppia guerra (quella in Ucraina e la guerra del grano; ndr) saranno devastanti".

La Russia potrà conquistare il Lugansk in poche settimane, grazie alla sua superiorità di uomini e mezzi sul campo. La previsione è degli americani, ma le valutazioni degli ucraini non sono molto più rosee. L'esercito russo continua a bersagliare Severodonetsk distruggendo i suoi ponti. Gli ucraini hanno fatto sapere che le loro forze si sono ritirate dal centro e che il rischio per le centinaia di civili rifugiati all'interno è altissimo, dopo un incendio provocato da un raid. Amnesty denuncia attacchi "indiscriminati" con bombe a grappolo a Kharkiv. Nuove tensioni tra Kiev e Berlino sull'invio delle armi. Mosca: "Accogliamo con favore gli sforzi del Vaticano", contatti riservati "soprattutto su questioni umanitarie". 

 

La Giornata 

 

16.48 Leader Donetsk esclude grazia "ai mercenari stranieri" condannati a morte

Il leader dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin, ha escluso di concedere la grazia ai "mercenari stranieri" recentemente condannati a morte per aver preso parte alla guerra tra le file dell'esercito ucraino. "Devo basarmi sulla decisione del tribunale. Per la natura dei crimini che hanno commesso, non vedo alcuna ragione, non ci sono requisiti per concedergli la grazia", ha affermato Pushilin, secondo quanto riferito dall'agenzia Tass.La scorsa settimana la Corte Suprema dell'autoproclamata Repubblica del Donbas riconosciuta dalla Russia ha condannato a morte i cittadini britannici Shaun Pinner e Aiden Aslin, nonché il marocchino Saadoun Brahim, per aver combattuto con l'esercito ucraino come "mercenari".

16.30 Ucraina: "7 corpi trovati in una fossa comune vicino Bucha"

Sette corpi sono stati scoperti in una nuova fossa vicino a Bucha, ha dichiarato la polizia di Kiev. "Sette civili sono stati torturati dai russi e poi vigliaccamente giustiziati con un proiettile alla testa", ha dichiarato su Facebook il capo della polizia di Kiev Andrey Nebytov, aggiungendo che "diverse vittime avevano le mani legate e le ginocchia legate". "La fossa è stata scoperta oggi vicino al villaggio di Myrotske", ha detto aggiungendo che si trova a 10 km a nord-ovest di Bucha e a 35 km da Kiev. La polizia è al lavoro per identificare le vittime. 

16.22 Media, arrivato in Spagna primo carico di mais dall'Ucraina 

 Arrivato in Spagna il primo carico da 18 **mila** tonnellate di mais dall'Ucraina che è transitato attraverso il mar Baltico. E' quanto riferisce il canale Tv ucraino Suspilne.

16.16 Ucraina: oltre 2mila persone uccise a Mariupol, 50mila deportati in Russia

Oltre 22.000 persone sarebbero state uccise a Mariupol. A riferirlo, secondo quanto riporta 'The Kyiv Independent', è l'amministrazione dell'oblast di Donetsk. Secondo i dati preliminari, più di 50.000 persone sono state deportate con la forza da Mariupol in Russia e nei territori occupati dai russi dell'Oblast' di Donetsk.

16.00 Kiev: l'esercito ucraino riconquista tre villaggi nella regione di Donetsk

L'esercito ucraino ha riconquistato tre villaggi nella regione di Donetsk spostando la linea del fronte di 15 chilometri, riporta Ukrinform citando le Forze armate di Kiev. "In alcune aree del Donbass, le Forze armate ucraine stanno  avanzando gradualmente. I nostri soldati hanno liberato tre villaggi nella regione di Donetsk e spostato la linea del fronte di 15 chilometri",ha affermato lo Stato maggiore. A Severodonetsk però le forze di Kiev hanno visto però i soldati russi prendere il sopravvento.

15.40 Nella Legione internazionale combattenti da 55 paesi

Arrivano da 55 paesi di ogni continente i combattenti che si sono arruolati nella Legione Internazionale, creata in Ucraina dopo l'attacco della Federazione Russa. Lo ha comunicato il portavoce della Legione Damien Magru in un briefing al Media Center Ukrinform, spiegando che i contingenti più numerosi sono quelli di americani e britannici, seguiti da polacchi e canadesi. Se è consistente la presenza di volontari arrivati dai paesi baltici e da quelli scandinavi, non mancano - ha aggiunto - anche soldati arrivati da realtà molto più lontane come Brasile, Corea del Sud, Australia. Per questioni di riservatezza il portavoce non ha voluto dare cifre precise sulla consistenza della Legione, ma ha sottolineato come il suo finanziamento arrivi dal bilancio ufficiale della Difesa di Kiev, dal momento che questo reparto internazionale è integrato nelle forze armate dell'Ucraina. "Questo - ha spiegato - vale per le spese di soggiorno, gli stipendi dei soldati, le armi e le munizioni. Abbiamo ulteriori fondi di beneficenza da donatori privati, principalmente occidentali. Spendiamo i soldi raccolti su varie piattaforme esclusivamente per quell'equipaggiamento non incluso nella dotazione standard, ma necessario sul campo di battaglia, e che non è finanziato attraverso i canali statali dell'Ucraina". All'inizio di marzo il Ministero della Difesa dell'Ucraina ha creato un sito Web per le domande di ammissione alla Legione Internazionale per la Difesa Territoriale dell'Ucraina.

15.35 Dibattito sul possibile status di Paesi candidati all'ingresso nella Ue per Ucraina, Moldavia e Georgia

Nel collegio dei Commissari tenutosi oggi, prima della partenza della presidente Ursula von der Leyen per Israele, "abbiamo avuto un primo dibattito sul possibile status di Paesi candidati all'ingresso nell'Ue "per Ucraina, Moldavia e Georgia". Lo dice il commissario europeo al Bilancio Johannes Hahn, durante un seminario on line organizzato dalla Commissione, dal Mes e dalla Bei. La Commissione dovrebbe dare il suo parere sulla conformità dei tre Paesi ai criteri di adesione venerdì 17 giugno. Il dossier dovrebbe poi essere discusso dai capi di Stato e di governo nel Consiglio Europeo il 23 e 24 giugno. 

14.30 Il report del think tank "Sipri": la corsa alle armi nucleari è ricominciata in modo preoccupante

Per la prima volta dai tempi della Guerra fredda, la corsa alle armi nucleari è ricominciata in modo "preoccupante", facendo temere un deciso aumento delle testate nei prossimi dieci anni. A lanciare l'allarme è lo Stockholm International Peace Research Institute (Sipri), che collega il fenomeno direttante alla guerra russo-ucraina con, da un lato, Russia e Stati Uniti che non hanno escluso la possibilità di ricorrere alle armi atomiche per porre fine al conflitto e, dall'altro, consistenti invii di armi alle forze di Kiev da parte di diverse nazioni occidentali. Stamani il think tank con sede nella capitale svedese ha diffuso un report in cui sostiene infatti che all'indomani del 24 febbraio siano tornate a crescere le tensioni tra i nove Paesi che possiedono le testate atomiche, al punto da spingerle ad annunciare - chi in modo esplicito, chi meno - l'ammodernamento e/o l'incremento del proprio arsenale. Si tratta di Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia, Cina, India, Pakistan, Israele e Corea del Nord. Sipri in particolare sottolinea che i segnali su una possibile corsa all'atomica giungono nonostante il fatto che fino a gennaio 2022 si fosse registrata una lenta ma costante riduzione nel numero di testate nucleari. Una tendenza che riguarda anche i cinque Stati che hanno il seggio permanente al consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite - Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia, Cina - che solo nel 2021 avevano manifestato l'intenzione opposta, chiarendo in una dichiarazione congiunta che "la guerra nucleare non può essere vinta e non dovrà mai essere combattuta". Al contrario, all'indomani dello scoppio della guerra, Russia e Stati Uniti hanno fatto intendere che in caso di necessità, sono pronte a ricorrere anche all'arma nucleare. Proprio questi due stati detengono il 90% delle testate a livello mondiale, con Mosca che ne possiede 4.477, 769 in più rispetto a Washington (3.708). Seguono Cina (350, ma il numero secondo gli analisti potrebbe presto più che raddoppiare), Francia (290), Regno Unito (180), Pakistan (165), India (160), Israele (90) e Corea del Nord (20).

13.20 Indagini sulla morte di 12 mila civili

Dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina sono in corso indagini sulla morte di 12 mila civili: 1.200 corpi non sono stati ancora identificati. Lo riferisce Ihor Klymenko, il Capo della polizia nazionale ucraina secondo quanto riporta "Unian".

12.15 Macron: "La Francia è entrata in una economia di guerra a causa del conflitto in Ucraina"

A causa del conflitto in Ucraina la Francia è "entrata in un'economia di guerra per cui credo, dovremo organizzarci in modo duraturo": lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, inaugurando il salone Eurosatory. "Questo significa anche un'economia in cui dovremo andare più veloci, riflettere in modo diverso", ha avvertito, aggiungendo che questo cambio di passo servirà anche a "poter ricostituire più rapidamente ciò che è indispensabile per le nostre forze armate, per i nostri alleati, per tutti coloro che vogliamo aiutare".

11.00 Vladimir Klitschko: "La guerra busserà alle porte dell'Europa"

"La guerra distrugge la vita. E questa guerra busserà anche alla porta degli europei e dei tedeschi. Questo non va sottovalutato". Lo ha detto Vladimir Klitschko, fratello del sindaco di Kiev, Vitalij, in un'intervista alla Bild. "Il conflitto dura già da tre mesi, e durerà ancora più a lungo. E saranno distrutte ancora più vite ed edifici", ha concluso.

10.20 Il portavoce del Cremlino: "Molti giornalisti occidentali impazziti"

Il Cremlino mette in dubbio la sanità mentale di molti giornalisti occidentali: "Sono semplicemente impazziti", ha detto il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov in un'intervista con la Tass. "La sanità mentale di molti importanti giornalisti occidentali sta al momento sollevando quesiti, almeno per noi, e non li chiameremmo propriamente giornalisti e imparziali, perché sono semplicemente impazziti", ha detto Peskov. 

09.45 Il filorusso Basurin: "A Severodonetsk per gli ucraini è resa o morte"

Le forze di sicurezza ucraine sono adesso di fatto isolate e bloccate a Severodonetsk e dovrebbero arrendersi se non vogliono morire: lo ha detto il vice capo del dipartimento della Milizia popolare dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, Eduard Basurin, incontrando i giornalisti (grazie a un tour nell'area dei combattimenti, organizzato dal ministero della Difesa russo). Secondo Basurin, i soldati ucraini hanno fatto saltare in aria l'ultimo ponte che collegava Severodonetsk con la città gemella al di là del fiume, Lysichansk  e ora non possono lasciare la città. "Quelle unità militari ucraine che sono lì, vi sono rimaste per sempre... Hanno due opzioni: seguire l'esempio dei loro colleghi (a Mariupol) e arrendersi, o morire. Non hanno altra opzione".

09.05 Kiev: "Le forze ucraine si sono ritirate dal centro di Severodonetsk"

Le truppe di Kiev si sono ritirate dal centro di Severodonetsk, la strategica città la cui conquista darebbe ai russi il controllo dell'intero Lugansk. Lo fa sapere lo Stato maggiore ucraino, nel suo ultimo aggiornamento, ripetendo comunque che "la battaglia continua".

08.54 Mosca: "Accogliamo con favore gli sforzi del Vaticano"

Mosca accoglie con favore gli sforzi di mediazione del Vaticano nella guerra in Ucraina e mantiene ocn la Santa Sede un dialogo "aperto, riservato" e fiducioso su una serie di argomenti: lo ha detto all'agenzia russa Ria Novosti Alexei Paramonov, direttore del Primo Dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo. "La dirigenza vaticana ha ripetutamente dichiarato la propria disponibilità a fornire ogni possibile assistenza per raggiungere la pace e porre fine alle ostilità in Ucraina. Queste affermazioni sono confermate nella pratica. Manteniamo un dialogo aperto e riservato su una serie di questioni, principalmente legate alla situazione umanitaria in Ucraina", ha aggiunto il diplomatico.

08.30 La Difesa britannica: "Determinante l'attraversamento del fiume Severskij Donets"

Nei prossimi mesi, le operazioni di attraversamento del fiume Severskij Donets, a Severodonetsk, probabilmente saranno tra i fattori determinanti più importanti per il corso della guerra. Lo sostiene il ministero della Difesa britannico nel suo ultimo rapporto. Il settore centrale chiave, lungo 90 km, della prima linea russa nel Donbass si trova a ovest del fiume Siverskyy Donets e per raggiungere il successo nell'attuale fase operativa della sua offensiva nel Donbass, la Russia "dovrà completare ambiziose azioni di fiancheggiamento o condurre attraversamenti d'assalto del fiume. Le forze ucraine sono spesso riuscite a demolire i ponti prima di ritirarsi", mentre i russi "hanno faticato a mettere in atto il complesso coordinamento necessario per condurre con successo l'attraversamento dei fiumi quando sotto il tiro del fuoco". 

08.15 Kiev: 288 i bambini uccisi dall'inizio della guerra

Sono 288 i bambini uccisi dall'inizio dell'invasione russa, 527 i feriti. Lo rende noto l'ufficio del Procuratore generale ucraino, precisando che il maggior numero delle vittime si registra nelle regioni di Donetsk, Kharkiv, Kiev e Chernihiv. I bombardamenti di città e villaggi ucraini da parte delle forze armate russe - aggiunge la nota - hanno danneggiato 1.971 istituzioni educative, 194 delle quali sono andate completamente distrutte.

08.04 Kiev: russi hanno accerchiato gli ucraini a Severodonetsk

L'esercito russo, con il supporto dell'artiglieria, è riuscito ad assaltare Severodonetsk e tiene accerchiate le restanti truppe ucraine nell'area. È la valutazione dello Stato maggiore delle forze armate ucraine, il cui ultimo rapporto è concentrato sull'offensiva alla città, la cui conquista potrebbe dare ai russi il controllo dell'intera regione di Lugansk. "Il nemico ha avuto relativamente successo", perchè non ha espulso completamente le truppe ucraine e, quindi, "la battaglia continua", si legge sulla pagina Facebook dei vertici militari ucraini.

07.30 Distrutto ponte tra Severodonetsk e Lysychansk

 La Russia ha distrutto un ponte che collega Sevierodonetsk alla sua città gemella, Lysychansk, di fatto tagliando una possibile via di evacuazione dei civili. In realtà l'esplosione del ponte Proletarski da un lato impedisce l'approvvigionamento dei difensori dell'impianto di Azot, dall'altro ostacola l'avanzata russa verso Lysychansk.

06.44 Zelensky: "Abbiamo bisogno di moderni sistemi di difesa missilistica"

 "L'Ucraina ha bisogno di moderni sistemi di difesa missilistica". Così il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, stando a quanto riporta Kyiv Independent. "Dal 24 febbraio, 2.606 missili da crociera russi hanno colpito l'Ucraina. Queste sono vite che potrebbero essere salvate, queste sono tragedie che avrebbero potuto essere evitate se l'Ucraina fosse stata ascoltata", ha detto nel suo discorso video.

06.00 No della Lega araba alle "pressioni dell'Occidente"

Dura presa di posizione della Lega Araba contro i Paesi occidentali: "I paesi arabi subiscono forti pressioni da parte dell'Occidente affinché prendano posizione sulla crisi in Ucraina e condannino le azioni militari della Russia, ma non cedono", ha detto il segretario generale della Lega araba Ahmed Aboul Gheit, in un'intervista alla tv di Stato egiziana ripresa dall'agenzia russa Tass. 

04.00 Kiev: "Sta per scattare massiccio attacco contro Severodonetsk"

"La Russia vuole isolare completamente Severodonetsk e temiamo un massiccio attacco per prendere la città entro 48 ore". A dirlo è il governatore della regione di Lugansk, Serguii Gaidai. "La situazione a Severodonetsk è estremamente difficile". "Il nemico ha concentrato la maggior parte dei suoi sforzi nella regione settentrionale di Lugansk", dove "usa l'artiglieria su larga scala e, sfortunatamente, ha un vantaggio di 10 a uno", ha spiegato su Facebook Valeri Zalouzhny, il comandante capo dell'esercito ucraino. "Continuiamo a mantenere le nostre posizioni", ha comunque assicurato, affermando che "ogni metro di terra ucraina è coperto di sangue, ma non solo il nostro".

02.40 Azienda Gb regala a Kiev robot per lo sminamento

L'azienda britannica QinetiQ donerà all'Ucraina dieci robot Talon, utilizzati in particolare per sminare i terreni. Lo fanno sapere le autorità ucraine, citate dal Kyiv Independent.

02.10 Amnesty: bombe a grappolo russe su Kharkiv

L'uso indiscriminato da parte della Russia di armi proibite come le bombe a grappolo ha ucciso centinaia di civili nella città ucraina di Kharkiv. La denuncia nasce da un'indagine di Amnesty International. L'organizzazione accusa le truppe russe di bombardare indiscriminatamente i quartieri residenziali di Kharkiv con razzi che per loro natura hanno poca precisione per raggiungere determinati obiettivi. Gli investigatori di Amnesty International hanno trovato prove dell'uso ripetuto di munizioni a grappolo 9N210 e 9N235, tutte vietate dai trattati internazionali.

01.00 Media tedeschi: Marder pronti ma manca l'ok di Berlino

I primi veicoli Marder sono già pronti, ma manca l'ok del governo tedesco alla fornitura di questi mezzi corazzati di fanteria all'Ucraina: a dirlo è il produttore di armi Rheinmetall, citato dal quotidiano Bild. L'amministratore delegato della Rheinmetall, Armin Papperger, ha dichiarato a Bild che l'azienda sta riparando circa 100 veicoli Marder e che alcuni di questi sono già utilizzabili. Tuttavia - sottolinea Papperger - spetta a Berlino decidere dove spedirli.
Sulla questione è intervenuto ieri sera anche l'ambasciatore ucraino in Germania, Andriy Melnyk, che su Twitter ha attaccato: "Perché rifiutate all'esercito ucraino questi Marder, mentre l'Ucraina sta sanguinando nel Donbass davanti ai vostri occhi?"

00.30 Zelensky: "Mosca cerca di schierare le forze di riserva nel Donbass"

"I generali russi vedono il loro popolo semplicemente come carne da cannone". Lo dice il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky, annunciando nell'ultimo video pubblicato sui social che "l'esercito russo sta cercando di schierare forze di riserva nel Donbass". "Ma quali riserve possono avere adesso?", si chiede Zelensky, riferendo che "sembra che cercheranno di lanciare in battaglia dei coscritti scarsamente addestrati e altre persone raccolte con una mobilitazione segreta".

00.00 Governatore di Lugansk: ancora 500 civili in Azot

Sono ancora circa 500 i civili che rimangono all'interno dell'impianto chimico Azot a Severodonetsk, secondo le autorità locali citate dal Kiev Independent. Il governatore dell'oblast ucraino estremorientale di Lugansk, Serhiy Haidai, spiega che tra queste persone ci sono circa 40 bambini. Due giorni fa bombardamenti russi sulla fabbrica hanno provocato la perdita di tonnellate di petrolio e lo scoppio di un violento incendio.

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