Il Regno Unito rinuncia al taglio delle tasse per chi guadagna di più a soli 10 giorni dalla presentazione di un piano di bilancio che ha scatenato turbolenze sui mercati e aspre critiche.
"Abbiamo ascoltato e capito", ha dichiarato la premier Liz Truss ritwittando un post del suo ministro delle Finanze Kwasi Kwarteng. "L'abolizione dell'aliquota del 45% ha distolto l'attenzione dalla nostra missione di mettere in moto il nostro Paese. Ora il nostro obiettivo è costruire un'economia ad alta crescita che finanzi servizi pubblici di livello mondiale, che aumenti i salari e crei opportunità in tutto il Paese".
Poco prima, il ministro delle Finanze Kwasi Kwarteng ha reso noto che il governo non intende più, come previsto, eliminare l'aliquota sui redditi più elevati. "Non procederemo con l'abolizione dell'aliquota fiscale del 45%. Abbiamo capito e abbiamo ascoltato", ha scritto Kwarteng su Twitter.
Nessun commento da parte del Tesoro britannico.
Spaccatura nei Tory
Proprio ieri, riferisce la BBC, nel giorno è esplosa in tutta la sua virulenza la spaccatura in seno ai Tory. Uno degli esponenti più autorevoli, Michael Gove, ha infatti fatto capire che potrebbe non votare il piano di tagli fiscali voluto dalla premier Liz Truss: "Non credo sia giusto", ha detto aggiungendo che il taglio delle tasse per i più ricchi è "un'esibizione di valori sbagliati".
Gove, protagonista della campagna per la Brexit del 2016 e che, da allora, ha ricoperto numerosi ruoli di primo piano nel governo, ha detto alla Bbc che il piano del governo - che ha messo a soqquadro il mercato e fatto precipitare il valore della sterlina - non è "conservatore"; e alla domanda esplicita, fattagli tre volte, su come voterà in merito alle proposte, ha rifiutato di rispondere, dicendo solo: "Non credo sia giusto".
Anche Nadine Dorries, ex ministro della Cultura, ha lamentato che alcune delle misure fiscali previste sono state "decisioni prese solo dal 'cancellier'", senza previa consultazione con il resto del gabinetto, come la riduzione dal 45 al 40% dell'aliquota fiscale più alta su redditi superiori a 150mila sterline all'anno. Truss, il cui partito è radunato a Birmingham, in Inghilterra, deve affrontare adesso il rischio concreto di una violenta ribellione alla Camera dei Comuni quando andrà al voto. AGI