ANNO XIX Luglio 2025.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 09 Febbraio 2023 13:02

Amadeus fa centro, nella seconda serata di Sanremo 62,3% di share

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Ascolti in leggerissima flessione rispetto all'esordio del Festival. Lo scorso anno erano stati superiori in termini assoluti (11.320.000 spettatori) e più bassi in termini percentuali (55.8% di share). 

Gran successo anche per la seconda serata del Festival di Sanremo seguita da 10.545.000 spettatori, pari al 62,3% di share. Un ascolto con una leggerissima flessione fisiologica rispetto all'esordio di Sanremo 2023 che martedì aveva ottenuto 10.757.000 spettatori con il 62,4%. L'anno scorso l'ascolto medio della seconda serata era stato più alto in termini assoluti (11.320.000 spettatori) e più basso in termini percentuali (55.8% di share). 

Fedez contro Bignami e Fagnani contro Gratteri. Al Festival crescono le polemiche

Dopo un'apertura istituzionale - con la presenza di Sergio Mattarella, primo presidente della Repubblica tra il pubblico di Sanremo, e lo show di Roberto Benigni che celebra i 75 anni della Costituzione di fronte al suo "amato custode" - la seconda serata regala qualche polemica decisamente più concreta del nude look di Ferragni o dei vasi da fiori scassati da Blanco. Prima Francesca Fagnani, coconduttrice di oggi, in un monologo nel quale dà voce ai minori detenuti nel carcere di Nisida, tira una stoccata al pm Nicola Gratteri. Poi Fedez, in un brano il cui testo - assicura - non era stato concordato con la Rai - attacca il viceministro Galeazzo Bignami per una sua frase sull'aborto e ne strappa una foto: quella famosa dell'addio al celibato con l'abito da gerarca nazista.

Oltre agli altri 14 concorrenti, la consueta messe di superospiti, dalla pattinatrice Francesca Lollobrigida a Drusilla Foer, mattatrice della scorsa edizione, fino a Massimo Ranieri e Al Bano che hanno accompagnato Morandi in una emozionante rivisitazione di tanti vecchi classici della canzone italiana. Senza dimenticare i Black Eyed Peas, che trasformano l'Ariston in una discoteca, tra successi nuovi e meno recenti, per la loro seconda volta al Festival.

Prima del monologo di Fagnani, a dare voce ai senza voce era stata l'attivista persiano-lucana Pegah Moshir Pour, che ha ricordato la lotta per la libertà delle donne iraniane e la violenza della repressione degli ayatollah. "In Iran non sarei potuta essere così vestita e truccata e non avrei potuto parlare di diritti umani da un palcoscenico", dice, "perché sarei stata arresta o forse addirittura uccisa. La parola Paradiso deriva dall’antico termine persiano Pardis, giardino protetto. Allora io vi chiedo: Esiste un Paradiso Forzato?
Ahimè sì… Come altro si può chiamare un luogo dove il regime uccide persino i bambini?".

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