L’Antartide si sta sciogliendo, il che potrebbe significare che un giorno piante e animali costieri potrebbero stabilirsi sul continente. Lo rivela la ricerca condotta dall’Università di Otago, pubblicata sulla prestigiosa rivista internazionale Proceedings of the National Academy of Science. L’aumento delle aree di acqua marina libera dai ghiacci, note come polynyas, in Antartide, ha spinto i ricercatori a indagare su dove queste acque aperte potrebbero permettere alle specie costiere di insediarsi in futuro. Guidato da Grant Duffy, del Dipartimento di Scienze Marine di Otago, la squadra di ricercatori ha trovato prove inaspettate che l’area delle polynyas, intorno all’Antartide, sta aumentando in modo significativo, seguendo un ciclo intrigante, crescendo e riducendosi all’incirca ogni 16 anni.
“Queste tendenze sono affascinanti e non le avevamo mai notate prima”, ha detto Duffy. “Non siamo del tutto sicuri di cosa stia guidando l’andamento ciclico, ma le implicazioni ecologiche potrebbero essere enormi”, ha continuato Duffy. Secondo il coautore, Ariaan Purich, scienziato della Monash University, in Australia, che studia le interazioni tra oceano e atmosfera, i modelli ciclici sembrano essere in linea con i fattori atmosferici, tra cui il Southern Annular Mode, un fenomeno climatico che circonda l’Antartide e influenza il tempo in Nuova Zelanda e Australia. “Il recente record di copertura del ghiaccio marino antartico è stato collegato al riscaldamento degli oceani”, ha dichiarati Purich.
“Negli ambienti costieri, la variabilità atmosferica e le tendenze su larga scala possono interagire con le mutevoli condizioni oceaniche e modellare l’estensione del ghiaccio marino”, ha proseguito Purich. “Queste scoperte ci danno spunti interessanti che ci aiuteranno a prevedere la copertura del ghiaccio marino costiero in futuro”, ha aggiunto Purich. L’autrice senior dello studio, Ceridwen Fraser, anch’essa del Dipartimento di Scienze Marine, ritiene che i risultati saranno di fondamentale importanza anche per prevedere cosa accadrà agli ecosistemi costieri dell’Antartide con il riscaldamento del clima.
“Sappiamo che molte piante e animali non autoctoni possono raggiungere l’Antartide, ad esempio facendo rafting su alghe galleggianti”, ha affermato Fraser. “Al momento, la maggior parte di loro non può insediarsi a causa del rigonfiamento dei ghiacci costieri”, ha spiegato Fraser. “La riduzione dei ghiacci potrebbe creare opportunità di insediamento per alcune piante e animali costieri, con grandi implicazioni per gli ecosistemi costieri antartici autoctoni”, ha osservato Fraser. “La nostra ricerca mostra che le aree di acqua aperta lungo le coste antartiche, in particolare, stanno aumentando con il riscaldamento del clima”, ha sottolineato Duffy. “Questi ambienti costieri in mutamento comporteranno l’adattamento e il cambiamento degli ecosistemi”, ha concluso Duffy. AGI