È morto Totò Schillaci, il centravanti palermitano di Juve, Inter e Nazionale. L'eroe delle notti magiche di Italia 90 era ricoverato da alcuni giorni al Civico di Palermo per l'aggravarsi di un tumore di cui era affetto da tempo. Le condizioni dell'ex attaccante di Juve e Inter si erano aggravate nelle ultime settimane, dopo i due interventi per un tumore al colon del quale soffriva da tempo. Il 7 settembre era stato ricoverato nel reparto di pneumologia Civico di Palermo dopo che il quadro si era aggravato a causa di una polmonite.
Schillaci era nato a Palermo il 1 dicembre 1964 e si era sposato due volte, con Rita e Barbara: lascia tre figli, Jessica, Mattia e Nicole. La camera ardente del bomber sarà allestita nello stadio "Renzo Barbera" di Palermo.
Protagonista di una favola, breve, ma indimenticabile. Le notti magiche di Italia 90, che avevano la colonna sonora di "Un'estate italiana" di Gianna Nannini, portano il segno delle sue gesta e dei suoi occhi increduli, quasi spiritati e apparentemente spaesati, sgranati come fari micidiali puntati sulla rete avversaria. Il suo esordio in serie A è del 27 agosto 1989 (Juventus-Bologna, 1-1). Ma prima una lunga gavetta: 1981-82 con l'Amat Palermo; 1982-89 con il Messina. Fino ai grandi palcoscenici: 1989-92, Juventus; 1992-94, Inter; 1994-97, Jubilo Iwata. In nazionale: 16 presenze e 7 reti (esordio: 31 marzo 1990, Svizzera-Italia, 0-1. Nella sua bacheca una Coppa Italia (1989-90), due Coppe Uefa (1989-90, 1993-94).
Chiamato dalla Juventus nel 1992 dopo 7 anni al Messina, il centravanti siciliano si segnalò con 15 gol nel suo primo Campionato di serie A, meritando per questo il ruolo di riserva di Vialli e di Carnevale ai Mondiali del 1990 disputati in Italia. Ma già al primo incontro, entrato in campo a pochi minuti dalla fine nella partita con l'Austria, realizzò la rete della vittoria. E non si fermò più: ogni partita un gol, quasi sempre decisivo, di rapina, d'astuzia, di potenza. Segnò contro la Cecoslovacchia, l'Uruguay, l'Irlanda, anche contro l'Argentina, ma non basto' all'Italia per andare in finale. Segnò infine contro l'Inghilterra e l'Italia si classificò al terzo posto. A New York ribattezzarono la Venticinquesima Strada 'Schillaci Boulevard'. La sua favola poi assunse tinte meno esaltanti: nei successivi due campionati alla Juventus, 60 presenze e 11 reti. All'Inter, dove forse non venne mai accettato ne' capito, disputò appena 30 partite, facendo 11 gol in due stagioni.
Un minuto di silenzio negli stadi
Un minuto di raccoglimento prima delle gare di tutti i campionati in programma da oggi a tutto il fine settimana. Lo ha stabilito la Federazione italiana gioco calcio. "Le esultanze incontenibili, nelle quali il suo volto era simbolo di gioia condivisa, resteranno per sempre patrimonio comune del calcio italiano - afferma il presidente della Figc Gabriele Gravina - Totò è stato un grande calciatore, simbolo tenace di volontà e di riscatto, ha saputo emozionare i tifosi azzurri perché il suo calcio sapeva di passione. E proprio questo spirito indomito lo ha fatto apprezzare da tutti e lo renderà immortale".
Meloni, "Grazie per le emozioni"
"Ci lascia un'icona del calcio, un uomo entrato nel cuore degli italiani e degli amanti dello sport nel mondo. Salvatore Schillaci, per tutti Toto', il bomber delle notti magiche di Italia '90 con la nostra Nazionale. Grazie per le emozioni che ci hai regalato, per averci fatto sognare, esultare, abbracciare e sventolare il nostro Tricolore. Buon viaggio, campione". Cosi', in un post su X, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni commenta la scomparsa del famoso calciatore. AGI