ANNO XIX Giugno 2025.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 10 Agosto 2016 12:08

La riforma dei partiti è necessaria e va fatta prima del referendum

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Lo stellone d’Italia brilla ancora. Io ho riprodotto il titolo dell’articolo di fondo sul Corriere della Sera di lunedì 8 agosto 2016 fatto da Ferruccio De Bortoli, l’ex direttore del giornale e prima del Sole 24 ore.

 Inizia con: C’è una riforma che sarebbe opportuno che il Parlamento, dopo le vacanze, approvasse bene e in fretta. Prima del referendum. È quella che riguarda i partiti, la democrazia interna, la trasparenza sui finanziamenti […]

Mi sembra di sognare. Non sono più solo a battere la questione dell’articolo 49 della Costituzione: Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.

Non si tratta di fare una riforma, come pacatamente e serenamente enuncia De Bortoli; si tratta di dare legge ai partiti che finora sono stati fuori legge. Ciò non è accaduto per caso, per un’omissione pur clamorosa, ma giustificata dal fatto di dar priorità alla ricostruzione del Paese sfasciato dalla guerra, come mi sono ripetuto più volte. E’ anche stata frenata, nel secolo scorso, dalla preoccupazione – non infondata specialmente negli anni bui della guerra fredda – di un’invadenza dello Stato e dei governi ai danni della libertà politica e del diritto d’opinione […] E sia. Nell’Italia dei blocchi d’opinione contrapposti, la preoccupazione era ben fondata. Una delega di potere ai giudici avrebbe comportato molto probabilmente un allargamento di casi Montesi, ovvero di questioni politiche che si risolvevano per via giudiziaria anziché col voto.

Ma il problema prioritario odierno è la corruzione politica nell’assenza della definizione del delitto politico, che questa legge chiarirà. Io non ambisco di sapere subito chi ha vinto le elezioni, ma esigo che gli eletti sappiano di dover passare il vaglio giudiziario coi loro atti. Che cosa sarà il delitto politico? Lo definirà la legge sui partiti e sarà l’abuso della fiducia ricevuta per preferire la pratica di perseguire la soddisfazione degli interessi privati nella gestione della cosa pubblica.

Dunque, la democrazia interna, che manca nel M5S, abituato a licenziare un dirigente di partito con una e-mail, la trasparenza dei finanziamenti, che permane in tutti i partiti, l’obbligatorietà all’adozione di primarie in tutti i partiti, diventeranno pratica comune ed il cittadino vorrà entrare, finalmente, nei partiti legali.

Facciano questa legge ed il mio no diventerà un sì al cambiamento della Costituzione!  

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