Jonathan Bartoletti, detto 'Scompiglio', con la sua Preziosa Penelope hanno fatto quindi cappotto, vincendo nei due Palii dello stesso anno.

Un evento eccezionale: l'ultimo cappotto con lo stesso cavallo e lo stesso fantino lo realizzò nel 1933 Ganascia su Folco per la Tartuca, mentre nel 1997 alla Giraffa l'impresa riuscì con lo stesso fantino, Il Pesse, ma con due cavalli diversi.

Alla Lupa, grazie al fantino 35enne e al suo cavallo, va quindi il Drappellone, realizzato da Jean-Claude Coenegracht e dedicato ai 70 anni del voto delle donne.

Al Palio di Siena finisce come a luglio, anche con la capacità di uscire alla distanza col passare dei giri. Un mese e mezzo dopo essersi tolta la “cuffia” di “nonna”, ovvero la contrada che da più tempo non vince in Piazza del Campo (era dal 1989), la Lupa scrive la storia facendo cappotto, vincendo cioè entrambe le corse di un anno solare. A renderlo incredibile è la ripetizione dei protagonisti: ancora il 35enne fantino pistoiese Jonatan Bartoletti detto Scompiglio, alla quarta vittoria su 18 palii corsi, e ancora sul cavallo Preziosa Penelope, femmina, baio di 8 anni, al terzo Palio corso e secondo (consecutivo) vinto. Per la Lupa è il Palio vinto numero 36.

Più veloce di tutti esce dal canape il Nicchio, con alle spalle Drago e Giraffa, e all’esterno la buona partenza della Lupa. È alla prima curva di Casato che passa in testa il Drago, con Andrea Mari detto Brio (5 palii vinti) sul cavallo Morosita Prima (5 palii corsi, 2 vinti). Il Nicchio cederà il secondo posto anche al crescendo della Lupa, prima di cadere alla seconda curva di San Martino, con l’Aquila dietro che non riesce a risalire oltre il quarto posto. Il Drago spinge, ma la Lupa alle spalle ne ha di più: all’inizio del terzo giro Mari prova a stringere Bartoletti allo steccato, che però approfitta della posizione interna per passare in testa alla terza curva di San Martino. Preziosa Penelope aveva già fatto vedere a luglio di cosa è capace nel terzo giro, e non ce n’è per nessuno: storica Lupa, è cappotto.

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