il fondo nazionale di 750 milioni di euro istituito quest’anno per contrastare la povertà e che, di fatto, costituisce una evoluzione della Nuova Carta Acquisti (l’ultima versione della cosiddetta social card) sperimentata in dodici città italiane, tra le quali Torino.
La sperimentazione si è conclusa in 11 delle 12 città coinvolte - Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Torino, Venezia, Verona – ed è attualmente in corso a Roma, dove la partenza è stata ritardata a causa del rinnovo degli organi di governo.
Oltre ai requisiti relativi al reddito e alla composizione del nucleo familiare, per poterne fare richiesta occorre essere cittadini italiani o comunitari o stranieri in possesso di soggiorno per lungo periodo, essere residenti nel nostro Paese da almeno due anni, non beneficiare di strumenti di sostegno al reddito previsti per i disoccupati, non possedere autoveicoli immatricolati la prima volta nei 12 mesi antecedenti la domanda oppure autoveicoli di cilindrata superiore a 1.300 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc immatricolati nei tre anni antecedenti la domanda.
Nella valutazione della domanda e nella definizione dell’entità del contributo si tiene conto di carichi familiari, situazione economica e lavorativa, favorendo i nuclei con il maggior numero di figli minorenni, specie se piccoli (di età tra 0 e 3 anni), con un solo genitore solo e in cui sono presenti persone con disabilità grave o non autosufficienti.
Quella del SIA non si configura come una semplice misura assistenzialistica con la concessione di un contributo in denaro, ma richiede l’adesione della famiglia a un progetto “personalizzato” e finalizzato a superare la situazione la condizione di povertà e a riconquistare gradualmente l'autonomia. Nello specifico, viene proposta la partecipazione a percorsi costruiti insieme al nucleo familiare, che coinvolgono tutti i componenti e che, da parte di famiglia e servizi, implicano una reciproca assunzione di responsabilità. I progetti possono prevedere l’impegno nella ricerca attiva di lavoro, nel seguire corsi di formazione e nell’accettare congrue offerte di lavoro, nell’assicurare la frequenza scolastica dei minori e dedicare attenzione alla tutela della salute di ogni componente il nucleo familiare.
Dei 750 milioni di euro del SIA stanziati complessivamente a livello nazionale per l’anno 2016, al Piemonte andranno 37 milioni e 664 mila (la ripartizione del fondo è stabilita per regioni). Ogni singolo nucleo familiare potrà beneficiare, per un anno, di un contributo mensile tra gli 80 e i 400 euro, che riceverà caricato su una carta elettronica di pagamento (Carta SIA).
A Torino, negli anni scorsi, la sperimentazione della Nuova Carta Acquisti aveva coinvolto quasi mille famiglie che avevano ricevuto sostegno economico a fronte di un budget disponibile di circa 3,8 milioni di euro.
Informazioni dettagliate su requisiti, modalità di presentazione delle domande e criteri di valutazione, l’elenco dei CAF convenzionati con il Comune di Torino dove ricevere aiuto per la compilazione dei moduli e consegnare domanda e relativa documentazione sono disponibili on line sulla pagine web della Città di Torino, all’indirizzo www.comune.torino.it/assistenzaesanita/sia/ , oppure possono essere richieste telefonando al Servizio Prevenzione Fragilità Sociali (011 011 31536 - 011 011 31575), o ancora via e-mail scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. . (mge)
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