ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 07 Settembre 2016 00:40

Dal Brasile autoanalisi di un filologo Raffinato e coinvolgente romanzo di Cristovao Tezza

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Cristovao Tezza, ''La caduta delle consonanti intervocaliche'' (FAZI, pp. 236 - 17,50 euro - Traduzione Daniele Petruccioli).

Tra il X e l'XI secolo, nella regione che sarebbe poi diventata il Portogallo, la caduta delle consonanti intervocaliche modifica la lingua spagnola e fa nascere il portoghese, questo facendo salve alcune parole più letterarie e aristocratiche, legate alla tradizione scritta e al latino, come ''lunar'' in cui non è caduta la N. E' questo l'argomento di studio di una vita del filologo romanzo Heliseu da Motta e Silva, insigne professore ormai in pensione che, il giorno in cui il mondo universitario si appresta a rendergli omaggio, si sveglia pensando al discorso di ringraziamento che, tra una riflessione, un ricordo, una confessione, oltre che ricostruzione di una carriera, diventa una sorta di bilancio di una vita, che all'apparenza appare positiva e di successo, ma perché anche in questa storia sono cadute molte consonanti, dubbi, mistificazioni, sensi di colpa che ora tornano a galla e mostrano una realtà diversa.
    Del resto è grazie ai suoi studi, al lavoro sulle parole e il loro modificarsi, sulla forma che si fa contenuto, che per esempio ha incontrato Monica, dipendente di banca che diverrà sua moglie, e poi è stato sedotto e ha sedotto la studentessa francese Therése, che riuscirà a mettere in crisi definitiva il suo matrimonio su cui grava l'ombra della morte misteriosa di Monica caduta dal terrazzo di casa al settimo piano, perché lui, che l'afferrò per un piede, non riuscì a reggerla. Emerge una difficoltà e superficialità di rapporti, non solo con le donne.
    Una incapacità del resto umanissima di riuscire a tenere in mano la propria vita, che sfugge da tutte le parti e ha le radici in un rapporto irrisolto e complicato col padre che si riverbera poi sul suo essere padre e non riuscire a entrare in contatto col proprio figlio, che scopre gay. "La parentela consente qualsiasi cosa. La tragedia, signori, è un'entità essenzialmente famigliare. Gli estranei non sono mai tragici; sono semplicemente nemici, passabili di eliminazione senza rimorso".
    Un libro intenso e sottile di bella scrittura che torna nella traduzione di Petruccioli che riassume una vita intera nell'arco di una mattinata in un continuo andare avanti e indietro tra presente e passato, tra grandi avvenimenti e piccoli fatti, tra vita privata e vita pubblica, sentimenti personali e politica, in un gioco introspettivo che mostra di essere come senza fine, perché dovrebbe portare a un momento conclusivo e chiarificatore cui invece, come è ovvio, è impossibile arrivare. Cercare di trovare un senso alla vita, anche alla propria, è vano e il riproporsi del passato, che la memoria modifica, che si può rivedere in modi anche opposti, lo rende via via evidente, ma in maniera sottile, con la leggerezza, le debolezze e anche un filo di poesia di chi, facendo i gesti quotidiani di una mattina, sta parlando sinceramente con se stesso, tra un moto di orgoglio per i successi ottenuti e un senso di fallimento davanti ad altri fatti, perdendosi, invece di ritrovarsi, tra un ricordo e un altro. (ANSA).

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Read 875 times Last modified on Domenica, 18 Settembre 2016 16:50

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