ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

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Venerdì, 16 Settembre 2016 05:54

Carosino (Taranto) – E dalla fontana zampillò il vino primitivo doc, 50 anni di sagra, è nostro primato

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Me lo dice il Sindaco il dr Arcangelo Sapio (qui in copertina accanto alla fontana già colorata dal primitivo), quest’oncologo prestato alla politica che conosciamo da tempo: “ il vino qui non lo produciamo più come una volta, il mercato è in mani ristrettissime nel mondo, possiamo evocarlo per valorizzare le nostre bellezze, il territorio anche perché l’industria pesante in futuro sarà solo un ricordo”.

 

E per fortuna, dico io. Ma ieri si parlava anche di questi 50 anni che sono una storia comune che appartiene a tutta la provincia di Taranto. 50 anni sono una vita, un numero importante che, in una vita di coppia, giustamente viene lodato come una sorta di primato olimpionico con la medaglia d’oro - per chi ci arriva è davvero un successo della famiglia -. E se per famiglia intendessimo gli agricoltori che sono la risorsa del territorio e non solo per la produzione ma anche per l’integrazione del paesaggio? Lo rimarca questo punto Rita Macripò, la presidente della Cantina sociale di Lizzano, una cooperatrice a tutto campo. Lei richiama il senso di cooperazione che manca attorno al prodotto, il nostro primitivo che ce lo comprano da fuori – e vivaddio un tantino di ripresa c’è – e lo valorizzano fuori dal territorio lasciandoci briciole. Mi diceva, fuori onda mentre si camminava tra le sale della mosta su Taranto e la Magna Grecia: “se pensiamo al parmigiano reggiano esiste un marchio e non sappiamo chi sono i produttori che producono per quella filiera. Ecco, perché non lavoriamo sul marchio ‘primitivo’ allo stesso modo?” . Ecco dicevo io, una prossima campagna il logotipo potrebbe essere "che vino sei", piuttosto di "che vino fai". 

 

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E’ come se la nostra terra fosse fatta ancora da cafoni, quelli che nell’etimologia si pensava arrivassero al borgo dalla campagna tirando con la fune ( ca' fun') il carretto. Immagine impietosa per spingere a pensare alla ricchezza che abbiamo.  E di questa risorsa, nel convegno “un grappolo di novità”, che avviava la Sagra del Vino di Carosino, ha parlato il dr Alessandro Candido, che associa il suo nome ad un pregiato vino salentino, e che è vice-presidente nazionale dei produttori vitivinicoli della Confagricoltura. Il suo è un discorso tecnico tra quote e diritti di reimpianto e informatizzazione delle procedure autorizzative. Non ci addentriamo, cogliamo solo l’aspetto che ci interessa. Rispetto ai numeri, ovvero quando pesa un settore nel mondo, al primo posto c’è la Spagna che hanno saputo investire nell’agricoltura e lo verifichiamo ogni giorno dal fruttivendolo; al secondo c’è la Francia e al terzo…. La Cina che è appena entrata nel settore vitivinicolo e promette faville e al quarto c’è l’Italia. Medaglia di legno. 

Ma sul podio, per quello che riguarda il nome e richiama la qualità del vino, che oramai nel mondo sono ad uso comune, ci sono il pro-secco e il primitivo. Avete capito bene: Il nostro primitivo. Il nostro marchio, sul quale insiste la dr.ssa Claudia Sanesi che è segretaria dell’Organismo di Controllo Autorizzato per Le D.O. E Per Le I.G.P. E lei che ha parlato del controllo come valore aggiunto da non sprecare e quindi assumere come punto di riferimento delle produzioni di qualità. Grande mattatore della serata è stato il dott Luca Lazzaro, questo giovane trentenne presidente della Confagricoltura di Taranto che ha organizzato il convegno di Carosino mostrando la grinta giovanile di chi è entrato a gamba tesa nel campo e non fa sconti a nessuno.

Il sindaco nelle conclusioni di fronte a un pubblico più di comunicatori che di addetti al settore ha giustificato le assenze in quanto nelle campagne – a causa delle bombe d’acqua cadute nell'agro – si sta vendemmiando e passerà la notte per la fretta di raccogliere il prodotto prima che marcisca. E nel paese si sentiva forte e acre l’odore di mosto venire dall’agro sospinto dal vento; mentre la piazza sotto il maestoso Castello medioevale si riempiva di cittadini e turisti, e si assiepava per il rito della fontana che sprizza festosamente vino: “è un primato, dice il Sindaco, non esiste al mondo fontana così bella che fa uscire il primitivo doc” . Una signora al nostro fianco riprende lo spruzzo nero con lo smartphone e dice “ma è davvero vino, si potrà bere?” No rispondo io, ma non so se mi sente, “per ragioni di ordine pubblico”. E nei baccanali del mito lo si sapeva, ma da 50 anni il rito ripercorre il mito in questo cammino che ci riempie di allegria e… che festa sia! Ecco i programmi delle prossime giornate da usare con questo obiettivo bere il nostro vino che, come rimarca il dott Lazzaro,  ora si vende anche in Giappone e detto da lui che lì è stato in missione, è davvero realtà doc. Alla nostra salute!

Venerdì 16 settembre

Ore 18.00 nel salone del Palazzo Ducale si terrà una Rappresentazione di Teatro greco classico

Ore 21.00 negli spazi della Cantina Sociale si terrà la "Storia di Taborre e Maddalena dal raccontar mangiando”. In serata tanta musica con il concerto dei Cappu & Blues Band in piazza e di BandaAdriatica nel secondo palco dentro il piazzale del Castello.

 Sabato 17 settembre, i festeggiamenti si aprono con una "Passeggiata Musica all'Alba della Sagra" a cura di Archeoclub di Carosino e proseguono con un forum su "Colture e culture"

Ore 18.30 nel salone del Palazzo Ducale. In serata tantissima musica con i Country Band sul primo palco, a seguire sempre in piazza si esibiranno i Reiveda e infine sul secondo palco (dentro il piazzale del Castello )si ballerà a ritmo di reggae con i Boom Da Bash con un contributo di € 4,00.

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