In attesa di due appuntamenti storici, la settima edizione del Festival dei Sensi ( 21-23 agosto) e il 19° Festival del Cabaret (21 e 23 agosto), i cittadini martinesi e i tantissimi visitatori che scelgono di trascorrere il ferragosto a Martina Franca hanno delle buone e stimolanti opportunità per un turismo “lento” e non invasivo.
Possono fermarsi a visitare il Palazzo Ducale, sempre più contenitore di arte di cultura con ben cinque mostre:
“ Viaggio attraverso le prestigiose collezioni del Duca di Martina” nelle sale del Piano Nobile ( 8- agosto 2015- 8 gennaio 2016). Splendono alcuni oggetti appartenuti alla famiglia ducale dei Caracciolo-De Sangro, provenienti dal museo Duca di Martina di Villa Floridiana di Napoli . La mostra, apprezzatissima, con un fluire lento e continuo di cittadini e turisti, si sta rivelando l’ attrazione culturale dell’Estate 2015 nella nostra città.
A seguire nella Sala del Consiglio Comunale si potranno ammirare le varie personalità della famiglia angioina riprodotte nei loro tratti e costumi dal ceramista di Grottaglie Domenico Pinto. La collezione,inaugurata in occasione della quarta edizione di “Martina angioina”- la festa civile di Martina per ricordare i suoi 705 anni e dedicata al tema “ Il giglio angioino sulle maioliche di Grottaglie”, resterà aperta fino al 20 agosto.
Nelle Sale d’Avalos prosegue fino al 20 agosto la mostra filosofica “Kalon Kalein” dell’artista italo-graca Eliana Vamvakinos sulle origini greche della Bellezza, recensita e curata dalla studiosa Dorella Cianci del “Sole 24 ore-Domenica”.
Nel salone del Museo del Pianelle, invece, dal 13 al 20 agosto sarà possibile tuffarsi nel “ Meraviglioso mondo delle Farfalle”. I visitatori e le famiglie potranno ammirare, esposti in circa 30 cassette entomologiche, oltre 3.000 multicolori esemplari provenienti da tutte le parti del mondo. La mostra è curata da Aldo e Daniela Bianchi e proviene dal Museo Taras.
Turisti e cittadini vengono accolti, nello scalone di accesso al Piano Nobile, dai “ Soliloqui delle Pietre” , esposizione fotografica di squarci della città e della campagna fatti da Giuseppe Mazzaglia ed organizzati dall’Associazione “Castrum Martinae”. Gli orari di visita son previsti dalle ore 9.00 alle 20.00.
Infine il percorso lento e attento alla bellezza fa tappa alla Basilica di San Martino dove, nel Cappellone, splendono fino al 30 settembre gli Argenti settecenteschi di Andrea De Blasio, con lo sguardo rivolto anche alla Chiesa del Monte Purgatorio del 1649, recentemente restaurata da parte della Congrega dei preti.
Gli amanti dell’antiquariato potranno visitare la tradizionale mostra presso l’edificio Marconi.
Inoltre, nel Chiostro del Carmine, venerdì 14 agosto, la Compagnia dell’altopiano darà vita a uno spettacolo teatrale, con ingresso gratuito, denominato “ Mysterium Lunae”
“ Martina ospita delle mostre legate a diversi bisogni culturali, rappresentative delle nostre bellezze e della nostra identità storica. Un capitolo strategico per una città lenta. Questo percorso si arricchirà a settembre con l’anteprima della Biennale delle Memorie ”, che parte da Martina e si concluderà a Matera”, afferma Antonio Scialpi, Assessore alle Attività e ai Beni culturali.
“Prosegue con grande successo la stagione estiva” dichiara l’Assessore al Turismo Pasquale Lasorsa “e Martina conferma, anche quest’anno, la propria crescita facendo leva sulle proprie bellezze e sulla varietà degli eventi capaci di appagare ogni genere di pubblico.
Con questo titolo la Sala delle Pianelle del Palazzo Ducale di Martina Franca ospiterà un’interessante mostra di lepidotteri esotici.
Una mostra è sempre occasione di incontri, talvolta superficiali; questo dipende molto da quello che si mostra. Nel caso della ricorrente iniziativa martinese con i vicoli degli artisti, stavolta l'incontro è con l'islam, immortalato come se fossero delle istantanee fotografiche, dalla maestria di Grazia Cito. C'è molta realtà nei quadri della pittrice martinese che nella scheda giù si presenta, Quella realtà che sfugge alla cronaca corrente, dove l'altro da noi è rappresentato nella sconvolgente realtà dei profughi disperati.
Questa è la realtà di popoli del deserto, come i fieri Tuareg, oppure donne, grandi e piccole, con i loro occhi. Occhi che si trovano anche negli anziani colti nel relax o dal barbiere. Personalmente mi ha colpito il dettaglio, la precisione del particolare del ritratto, frutto certamente della scuola di buoni maestri alla quale si aggiunge un talento innato che si sprigiona tra oli e tele.
SCHEDA
Grazio Cito nasce a Martina Franca nel 1971, autodidatta inizia il suo percorso pittorico quasi per gioco, nel lontano 1991, come ispiratrice di un gruppo animato dal maestro Giuseppe Calella, con lo scopo di offrire, a chi interessato, uno spazio nel quale sviluppare la passione per il disegno, la pittura e contemporaneamente stare insieme con profitto.
L'idea si materializza, dando vita ad una Bottega denominata "Il Chiostro". In seguito ha il piacere di conoscere l’artista Filippo Cacace sperimentando (anche se per poco tempo) diverse tecniche con pastelli, tempera e olio, ottenendo apprezzamenti ed esortazioni nel continuare.
Dopo una lunga pausa, da qualche anno ha ripreso a dipingere continuando a perfezionare le proprie competenze grafiche pittoriche frequentando sempre una Bottega con il maestro Igli Arapi. Attiva con mostre personali, manifestazioni e collaborazioni con il comune di Martina Franca Attualmente concentrata sul tema "Medio Oriente", dove trova ispirazione in immagini che riflettono la realtà di popoli si trovano costretti a dissimilare la propria religione, colore, lingua o qualche altro elemento che appartenga alla propria identità, solo per poter vivere in mezzo agli altri o semplicemente solo per..."poter Vivere".
Scrive di le il maestro Filippo Cacace: Grazia dipinge i visi mediorientali scrutando negli occhi l’animo umano, che rappresenta l‘espressione dei sogni dei popoli che vogliono unirsi con gli occhi
del mondo, per esprimere il forte desiderio della libertà senza confini."
GUALDO TADINO (Perugia) - Vittorio Sgarbi torna a meravigliare l’Italia con la mostra accolta in Umbria, a Gualdo Tadino, dal 3 agosto al 31 dicembre, nella Chiesa Monumentale di San Francesco, dal titolo I Pittori dal cuore sacro. Da Ivan Rabuzin a Bonaria Manca, con la direzione artistica di Catia Monacelli. Il progetto è promosso dal Polo Museale e dal Comune di Gualdo Tadino, con il patrocinio della Regione Umbria.
Si inaugurerà sabato 4 luglio alle ore 18:00 la mostra “Born To Freedom. Alberto Juninger” a Castelfalfi (Firenze) presso la Galleria d’Arte Nuvole Volanti e negli spazi Casa Argelà-Gucci. La rassegna è curata da Francesco Gucci, Direttore della Galleria, e vede l’esposizione del lavoro di Alberto Juninger suddiviso fra sculture e opere pittoriche.