Del resto, Macron si è inventato un partito e comanda in Francia. Che cos’ha lui, di più? -. (:Macron ha una repubblica che disciplina il delitto politico). La repubblica italiana non ha ancora il delitto politico. Chi è quello che si è già messo più in là? Il fondatore dell’Ulivo, ovvero della santa alleanza tra i resti della Democrazia cristiana ed i resti del Partito comunista [perdonatemi la semplificazione], accaduta vent’anni fa; dieci anni fa, Veltroni fu il primo segretario del Partito democratico, che ora è in mano a Renzi.
Sei mesi fa, il 4 dicembre 2016, io ho votato no nel referendum costituzionale. Aspetto ancora la legge sui partiti che introdurrebbe il delitto politico. Giace al Senato il progetto di legge approvato alla Camera senza che nessuno chieda la trasformazione in legge. Direte: -sei cocciuto tu. Se nessuno lo chiede, nemmeno il tuo Prodi, rassegnati. Vuol dire che hai torto-. Hanno torto anche i fuoriusciti di D’Alema, Bersani e compagnia dissenziente, nati in questi sei mesi?
Sì, dal momento che nessuno di loro ha mai sollevato la necessità dell’introduzione del delitto politico. Senza leggi all’articolo 49 della Costituzione Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale. Senza leggi, i cittadini continueranno ad associarsi indisciplinatamente in partiti nel caos organizzativo della corruzione sregolata. La tenda dell’Alleanza è saltata ed ognuno rincorre il suo politico senza speranza. La politica viaggia nella macelleria delle chiacchiere, dov’è maestro mr Chats. E che nessuno fiati, altrimenti diventa responsabile del caos che stiamo vivendo. Anzi, non pensate politica neppure. Solo chi è d’accordo parli. Ed io. Sono solo un asino.
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