ANNO XVIII Giugno 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 08 Settembre 2016 16:27

Taranto ha bisogno di una nuova classe dirigente, secondo Rifondazione Comunista

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente comunicato stampa del Circolo “Impastato” di Rifondazione Comunista 

Il rimpasto di giunta, l'ennesimo, con le sue scelte discutibili, che rimettono in gioco altri personaggi anch'essi discutibili, offre lo spunto per una nuova e più che mai seria riflessione sulla situazione della città.

Ormai a pochi mesi dalle elezioni occorre rendersi conto che va completamente rivisto il modo di governare la città, partendo da una maggiore partecipazione attiva dei cittadini.

Il primo punto sul quale soffermarsi è la gestione "flop" delle municipalizzate Amiu ed Amat su cui occorre investire oltre che in risorse anche nella loro riorganizzazione, al fine di renderle più efficienti.

È ovvio, e le segnalazioni quotidiane dei cittadini ne sono prova, che le due aziende ad oggi siano inefficienti.

La città, dal borgo alle periferie, è sporca: i cassonetti sono spesso, specie durante i week-end, stracolmi. La stessa pulizia notturna poco produce se non in termini di rimozioni e multe per i cittadini.

Immagine di repertorio 

In quanto ai mezzi Amat, siamo ben lontani, nonostante il parco macchine sia stato incrementato e finalmente, in parte, si sia provveduto alla sostituzione dei vecchi mezzi con nuovi meno inquinanti, dal concetto di efficienza. Quasi impossibile per un cittadino a Taranto utilizzare esclusivamente o in maniera preponderante i mezzi pubblici che ancora registrano numerosi ritardi o "salti" ingiustificati delle corse.

È vero anche che non c'è una seria coscienza da parte del cittadino dell'importanza di scegliere i mezzi pubblici, come di mantenere pulita la città. Mancano però anche delle concrete campagne di sensibilizzazione in entrambi i casi.

Altra nota dolente dei dieci anni di governo Stefano-PD è rappresentata dalla città vecchia, ormai abbandonata non solo all'incuria dal punto di vista urbanistico ma sempre più zona franca per spacciatori ed abusivi.

Qualcuno propone per Taranto il cosiddetto “modello Napoli”. È bene precisare che il suddetto modello si basa sul ritorno del pubblico nelle municipalizzate (come è stato fatto per la distribuzione dell'acqua: Napoli è fino ad ora una delle pochissime città ad essere tornata ad una gestione esclusivamente pubblica della fornitura idrica) e nel coinvolgimento attivo della cittadinanza.

Vogliamo immaginare e provare a costruire la Taranto del futuro?

Occorre pensare innanzitutto ad una città che ha bisogno di uscire dalla monocultura dell'acciaio e di una macchina amministrativa che sia finalmente più vicina al cittadino, lontano dai vecchi modelli amministrativi il più delle volte clientelari e lontani dalle reali esigenze della cittadinanza.
Pensare e costruire un progetto futuro partendo proprio da quel borgo antico, da sempre oggetto di piani di recupero e valorizzazione poi naufragati nel nulla.

Il Partito della Rifondazione Comunista è pronto e disponibile in questa fase a discutere con tutte le forze di sinistra, movimenti, associazioni che intendano costruire un percorso alternativo alla giunta Stefano-PD.

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