ANNO XVIII Maggio 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 15 Gennaio 2017 00:00

Tiziano

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Il 16 gennaio, viene solennizzato nella diocesi di Vittorio Veneto san Tiziano

[La diocesi di Vittorio Veneto - che fino al 1939 portava l'antico nome di Ceneda - lo venera da più di un millennio come Patrono Principale; la sua festa liturgica si celebra solennemente il 16 gennaio]

In Italia è rinomato  il pittore Tiziano Vecellio (1488 ca-1576), non il vescovo di Oderzo (610-632 d.C.), Tiziano

http://www.diocesivittorioveneto.it/diocesi/tiziano.asp

Il nome Tiziano sarebbe nomen omen se fosse noto ‘tizio del cielo, -anu, in accado.

Siamo in gennaio; se il dio Giano, che apriva e richiudeva le porte, januas, alla pace e alla guerra, venisse riconosciuto come l’accado Cielo, Anu, con l’’occhio aperto’, ig, scritto gi, ‘occhio chiuso’, il tizio, lat. Titio, ‘persona indeterminata’, verrebbe distinto dal termine gentilizio Titio e dal mitico gigante Tityos.

Tityos, Titio, figlio di Giove e di Elara, il quale avendo voluto fare violenza a Latona, venne ucciso da Apollo con le sue saette (o da Giove col fulmine) e precipitato nel Tartaro, ove giace disteso, in modo da coprire nove iugeri, mentre il suo fegato sempre rinascente viene divorato dagli avvoltoi. (Georges Calonghi)

titus, -i titi sunt columbae agrestes; cfr., ‘teta’: -columbas quas vulgus tetas vocant- [Giovanni Semerano, Le origini…dizionari].

Il nome Ti.izi.anu narra:

ti

  side, edge; rib; chest, torso; arrow (cf., te, gisti, di3, dih, and til3 [ vita nds] [TI archaic frequency][1].

izi [NE]

  fire; fever (cf., iz-zi) (NE archaic frequency)[2].

an

  n., sky, heaven; the god An; grain ear/date spadix (cf., a2-an) (‘water’ + ‘high’) [AN archaic frequency].

  v., to be high.

  adj., high; tall.

  prep., in front [3].

Il vescovo Tiziano, nato in Eraclea, lat. Heraclia, ‘luogo di Ercole’

https://it.wikipedia.org/wiki/Heraclia

mi invita alla meditazione sul paleonimo Eraclea.

Heraclia (o Civitas Heracliana o semplicemente Heracliana in latino, Eraklianè, Ηρακλιανή, in greco-bizantino, italianizzato in Eraclea, anticamente Melidissa, Μελιδίσσα in greco antico) era un fiorente centro della Laguna Veneta, scomparso verso il IX secolo. Nel 1950 il comune di Grisolera, nel cui territorio sorgeva la città, ha cambiato la propria denominazione in Eraclea, oggi nota località balneare della costa veneziana.

Il nome Grisolera indicò il comune prima del ritorno all’antico Eraclea. Grisiola è ‘canniccio’, in veneto, griso’èra, ‘brivido’. Il canniccio pare fosse il materiale di cui erano fatte le casupole del comune di Grisolera.

Il ritorno all’antico Eraclea muove la memoria con Melidissa: ‘utero, -sha, alla fine, -dish, di Dio, -il, e della sua parola creativa, me-‘.

Nel 554, le campagne di Giustiniano avevano riunito l'Italia all'Impero Romano d'Oriente, ma, con l'arrivo dei Longobardi di Alboino (568), la presenza bizantina si ridusse e le città subirono nuove distruzioni. A seguito di quest'ultimo evento, gli abitanti dell'importante città di Opitergium cercarono rifugio in parte presso l'isola di Equilio (dove sorge l'attuale Jesolo) e in parte sull'isola Melidissa, dove si insediò anche il vescovo.

Il nuovo centro di Melidissa (dal greco μελιηδήςmeliedés, cioè "luogo dolce come il miele") era separato dalla terraferma da acque profonde e si collocava tra le foci del Piave, barriere che garantivano una certa protezione dalle incursioni dei Longobardi. Nel 579 la condizione di Melidissa come città vescovile venne sancita da un sinodo tenuto a Grado tra i vescovi suffraganei del Patriarcato di Aquileia e, nel 580, la città venne inquadrata nella nuova eparchia Annonaria bizantina, salvo poi diventare, nel 584, sede del distretto della Venezia Marittima, dipendente dall'Esarca di Ravenna.

Nel 589 la spaventosa alluvione del Piave (descritta da Paolo Diacono) mutò radicalmente la geografia dell'area, congiungendo Melidissa alla terraferma e trasformandola in una penisola lambita dalla nuova foce del fiume.

Nel 606 la diocesi opitergino-melidessena, assieme a quelle costiere dell'area bizantina, passò sotto la giurisdizione del patriarcato di Grado, confermando quindi la fedeltà all'Impero Bizantino. L'entroterra longobardo dipendeva invece dal patriarcato di Aquileia che aveva aderito allo scisma tricapitolino.

Aquileia fu la massima città metropolita dell’Italia settentrionale sotto Roma.

Aquileia è ‘luogo, -ia, del cuore, -e-, del seme, a-, del battito, -ku- di Dio, -il-‘. Sinonimo sumero più noto di aquila è ‘e.ir.gu’, ‘-propriogu. dell’andare ir del cuoree’ (del Cielo). L’espressione inglese eagle mostra la decodifica zumera:

EA.G.LE, ‘Ea, vel Enki, gemello terra, in origine Ae, iG, ‘apertura di luce’, Le, vel El, En Lil, gemello aria’.


[1] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 275.

[2] John Alan Halloran, Sumerian Lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 130.

[3] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 19.

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