ANNO XVIII Giugno 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 23 Maggio 2024 19:04

Con Kounellis nuovo spazio espositivo alla Galleria Accademia Contemporanea

Written by  Nuccia Bianchini
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All'Accademia di Belle Arti la mostra dedicata all'artista greco ma romano di adozione, figura centrale del movimento dell'Arte Povera.

"Being in Rome is a once-in-a-lifetime opportunity", dice con gli occhi sgranati la giovane universitaria seduta su uno scalino. E' consapevole che visitare Roma - pure nei mesi in cui la citta' e' sconvolta dai cantieri per il Giubileo 2025, il 'grande ingorgo capitale' - e' un'occasione che segna una vita. Fa parte di un gruppo di studenti appena arrivati dagli Stati Uniti: studiano a Miami, e saranno in Italia per due settimane, un tour - aggiunge la ragazza - tra Firenze e Genova, Milano e Venezia che è "un privilegio". Al termine di una mattinata in cui i giovani sono gia' stati ai Musei Vaticani e prima di correre a Santa Maria della Vittoria, per farsi rapire dall'Estasi di Santa Teresa di Gian Lorenzo Bernini, fanno una tappa all'Accademia di Belle Arti. 

Proprio qui e' stato inaugurato da poche settimane un nuovo spazio espositivo, la Galleria Accademia Contemporanea (Gac) che si affaccia sull'emiciclo antistante, la cosiddetta piazza Ferro di Cavallo. La Gac sara' sempre aperta al pubblico (gli orari coincidono con quelli dell'attivita' formativa), visitabile gratuitamente e con un suo calendario di mostre. E' nel 'cuore' del Tridente romano, un punto di passaggio quasi obbligato per chi, da piazza del Popolo, attraverso via di Ripetta, voglia arrivare all'Ara Pacis o al Mausoleo di Augusto. 

"La mia missione e' dare nuovamente una posizione di centralità all'Accademia, nel mondo dell'arte e non solo, aprendola alla contemporaneita'" spiega Cecilia Casorati, la direttrice dell'Accademia. Ecco perchè non è casuale la presenza dei giovani studenti americani: perche' il Gac è uno di quei punti che, a Roma, vuole fare da ponte tra antico e moderno. La mostra inaugurale curata da Casorati e' dedicata a Jannis Kounellis, realizzata in collaborazione con Archivio Kounellis e Jannis Kounellis Estate: presenta cinque enormi cavalletti dell'artista greco ma romano di adozione, figura centrale del movimento dell'Arte Povera. Nato nel 1936 in Grecia, Kounellis, che era cresciuto in un Paese in guerra (prima per la Seconda guerra mondiale, poi per il conflitto civile), a vent'anni, respinto dall'Accademia d'Arte di Atene, decise di trasferirsi a Roma, iscrivendosi proprio ai corsi dell'Accademia. Vi rimase quattro anni, alla scuola di Toti Scialoja, amico dei giovanissimi Mario Schifano, Pino Pascali, Sergio Lombardo, Francesco Lo Savio. A pochi passi dall'Accademia, nella Galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis a Piazza del Popolo, nel 1960, fece la sua prima mostra personale. A Roma, Kounellis comprende che non c'e' cesura con l'arte del passato; e nei suoi lavori spesso cita i maestri che sono i suoi punti di riferimento. 

La mostra è allestita in quello che in origine era semplicemente una zona di passaggio, che collegava la sponda del Tevere (dove arrivavano le chiatte e le mercanzie provenienti dall'entroterra umbro) e l'interno della citta': un ambiente in stile neoclassico progettato da Pietro Camporese il Giovane a meta' Ottocento, ispirato dall'atrio disegnato da Antonio Sangallo il Giovane per Palazzo Farnese, nel '500. Sotto la volta a botte ornata a lacunari, uno diverso dall'altro, il visitatore della Gac, come un odierno lillipuziano, si trova di fronte i cinque cavalletti di ferro costruiti fuori scala, che sorreggono altrettanti quadri di lamiera. Sono sculture iconoclaste che sul retro riportano una data particolare, l'anno di nascita dei pittori particolarmente cari all'artista. 

Scriveva Kounellis nel 1985: "A Roma ho trovato amici artisti, con cui parlare d'arte non solo contemporanea: si discuteva nelle trattorie fino a tardi anche di pittura antica, non in modo accademico, ma come se i protagonisti fossero presenti al nostro tavolo. Cosi' ho coltivato la considerazione che l'antico, in realta', facesse parte di un'identita' irrinunciabile, e che il Moderno non sia un esercizio modernista, ma si collochi all'interno di una logica diffusa". I cinque cavalletti sono in rapporto dialettico con lo spazio, senza distanza con chi li guarda. "Proprio Roma impone un dialogo continuo tra passato e presente che alla Gac si tocca con mano: un dialogo trans epocale esclusivamente romano, oggi piu' necessario che mai", dice Miriam Mirolla, professoressa di psicologia dell'arte e che, come responsabile delle relazione esterne dell'Accademia, ha aperto dal 2019 la collaborazione con la Florida International University. Proprio in virtu' di questo dialogo continuo tra passato e presente visitare Roma e' un privilegio unico, come sanno bene gli studenti appena arrivati da Miami. AGI

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