Mauro Agrosì, poliziotto del reparto Mobile, addetto a ruoli tecnici, ha avvertito il 113 questa mattina intorno alle 6:45 di aver ucciso la moglie e le due figlie. Il 50enne ha lasciato un biglietto di scuse e poi si è ucciso. "Troppi problemi. Non voglio lasciare moglie e figlie senza marito, padre e con problemi: porto tutti con me", ha scritto. Sul posto pattuglie e personale della polizia che sta cercando di ricostruire la dinamica.
Agrosì aveva debiti di gioco per le lotterie istantanee ma non tali da giustificare il gesto. E' quanto ricostruito dagli inquirenti genovesi che sottolineano come l'ammontare non fosse tale da giustificare quanto accaduto questa mattina.
"Una famiglia unita, un gesto inspiegabile". Parlano i vicini di casa, sotto choc, della famiglia Agrosì. "Una famiglia unita", spiega un parente sotto il portone del palazzo dove è avvenuta la strage, al civico numero 6.
"L'ho incontrato l'altra mattina, gli ho chiesto della mamma e mi ha detto che ogni tanto andava a mangiare da lui". La donna appresa la notizia ha avuto un malore questa mattina ed è stata soccorsa e portata in ospedale. L'ultimo ad avere visto l'uomo, un vicino ieri sera. "Abito nel palazzo a fianco - spiega - è arrivato in macchina e ci siamo salutati".
All'alba la strage. I parenti, tra cui il cugino Salvatore, confermano che l'uomo e la famiglia avevano sofferto negli ultimi anni: "Prima la morte del padre - spiega Salvatore, il cugino - poi il fratello, caduto dalla finestra". La famiglia dell'uomo è di Cornigliano, la madre vive a poca distanza dal luogo della strage. Sul posto la polizia per i rilievi e gli addetti della mortuaria.
Nello stesso quartiere, Cornigliano, con le stesse modalità ma con movente diverso, il precedente del 2003, che aveva visto coinvolto un agente della questura: l'uomo aveva sparato alla moglie e ai due figli e poi si era tolto la vita.(adnKronos)
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