La campagna elettorale negli Stati Uniti è stata "amaramente contestata" ma "resto ottimista sul potere di ripresa dell'America" ha affermato l'ambasciatore americano a Roma, John R. Phillips, parlando agli ospiti riuniti all'hotel. Convinto "della buona fede e del buon senso del popolo americano", Phillips ha sottolineato il desiderio dei cittadini americani di "andare avanti in modo positivo e costruttivo". "Comunque vada - ha aggiunto - queste elezioni cambieranno la storia come mai fino a ora".
"Mai a mia memoria - ha aggiunto Phillips - si ricordano elezioni con due candidati su posizioni così nettamente diverse in merito al ruolo dell'America nel mondo: se le elezioni del 2008 e 2012 si sono caratterizzati per slogan come 'Hope' e 'Yes we can', quelle del 2016 si possono riassumere con le espressioni 'Fear' e 'No, you can't'".
Quanto al voto anticipato "mostra elevati livelli di partecipazione tra i nuovi americani, specialmente tra quelli di origine ispanica: un'affluenza alta alle urne può essere decisiva in stati chiave come Florida, Pennsylvania, Arizona e Nevada" ha affermato l'ambasciatore, ricordando che "uno dei punti di forza dell'America è la sua storia di nazione di immigrati". "Non sarebbe un bel finale - si e' chiesto - se i nostri nuovi concittadini immigrati si rivelassero un catalizzatore in grado di far riacquistare la nostra fiducia e quella del mondo nel sogno americano?".
Dopo il capo della diplomazia, prendono la parola Gianni Letta, dei giornalisti Paolo Mastrolilli e Giovanna Pancheri, della vicepresidente del Senato Linda Lanzillotta, del presidente della commissione Esteri del Senato Pierferdinando Casini.
Poi, il party, sulle note di standard americani suonati dalla orchestra della marina Usa di stanza a Napoli, si terrà dunque un party, mentre cominceranno ad arrivare i dati da Indiana, Virginia e Georgia, incerti fino all' ultimo minuto. Poi tutti davanti ai maxischermi allestiti nei saloni delle feste dell' hotel per seguire i risultati negli swing state di North Carolina e Ohio. Verso le due, quando arriverà il risultato della Florida si potrebbe cominciare a capire chi sarà il successore di Barack Obama. Barbara Tedaldi - AGI
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