Si è trattato per lo più di proteste pacifiche. Nelle città più grandi come New York, Chicago, San Francisco e Los Angeles ai cortei hanno partecipato alcune migliaia di persone. Contro "il razzismo, la misoginia, le xenofobia, l'islamofobia...", recitavano cartelli sventolatidavanti allaTrump Towerdi Manhattan, nella Grande Mela, dove almeno quattro persone sono state arrestate. "Lei ha ottenuto più voti", urlavano alcuni manifestanti, riferendosi alla vittoria popolare della Clinton che non è però riuscita ad ottenere la maggioranza dei 538 grandi elettori necessaria per vincere la Casa Bianca
"Sono molto preoccupato per quello che succederà nei prossimi quattro anni", ha dichiarato una donna fasciata in una bandiera messicana, davanti alla Trump Tower di Chicago. "Non posso credere di essere qui a manifestare per i diritti civili", ha osservato una studentessa di colore a Berkeley, in California. "Lui è stato eletto ma la lotta non è finita - ha spiegato - i miei antenati non hanno mai smesso di lottare e io non mi fermerò".
Simili slogan s Seattle, Okland, Filadelfia e Washington Dc: "Non siamo l'America di Trump" o "no es mi presidente", con un chiaro rifermento alle preannunciate politiche anti-immigrati. Ma il dato è tratto ed oggi prenderà formalmente il via il processo di transizione. Trump sarà ricevuto da Obama nello Studio Ovale mentre la moglie, Melania, sarà accolta nelle residenza privata della Casa Bianca dalla first lady uscente, Michelle Obama.
HILLARY CONCEDE VITTORIA: DOBBIAMO A TRUMP UNA CHANCE
"Dobbiamo accettare questo risultato... Donald Trump sarà il nostro presidente. Gli dobbiamo una mentalità aperta ad una chance". Così Hillary Clinton, visibilmente provata all'indomani della pesante disfatta. Ha incoraggiato le donne a non arrendersiper rompere quel "soffitto di cristallo", così come sperava di fare lei. Per non alimentare tensioni, si è guardata dal menzionare la sua vittoria popolare. In termini di consenso da parte dei singoli cittadini, l'ex first lady ha ottenuto il 47,7% contro il 47,5% del rivale, pari a circa 200.000 voti in più, anche se si tratta ancora di dati in evoluzione. è la quarta volta che un presidente americano non viene eletto pur ottenendo il maggior numero dei voti popolari. è l'effetto dell'elezione indiretta. Nel 2000 il repubblicano George W. Bush ebbe la meglio sul democratico Al Gore per 5 grandi elettori ma perse nel voto popolare per oltre mezzo milione di voti.
TRUMP APPREZZA: RISPOSTA HILLARY "VERAMENTE DI CLASSE"
"Un intervento davvero di classe...un passo importante per riunire il Paese". Così il portavoce della campagna di Trump, Jason Miller, via Twitter, commentando il discorso della sconfitta di Hillary (Rita Lofano - Agi)
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