ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Lunedì, 21 Novembre 2016 11:24

Taranto – La città va ridisegnata, non si può bloccare per un mercatino

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E’ un monito che riguarda il breve futuro, un tema che sarà affrontato, ma occorre farlo altrimenti non si può più vivere.

Immaginate un turista che arrivi in città, magari richiamato dal Marta, o dalla solita iniziativa spartana… e poi giunto non trovi parcheggio in nessuna strada centrale, laterale, nascosta. Tornerebbe secondo voi un'altra volta?

A Taranto, poi, si è nel tempo sedimentato il ritorno degli ultracorpi e sono quei nostri concittadini che trasferitisi negli anni 70/80 verso le torri dei quartieri di periferia, o vanno all’Auchan o ritornano al centro. E la città si blocca.  

Una sballata concezione, che ha permeato anche la nostra cultura, ha pensato che visto che c’è l’auto, la casa moderna mi aspetta in periferia e poi quando voglio torno sul lungomare romantico.

 

Diceva Andrè Gorz: “Se l’automobile deve prevalere, non c’è che una soluzione: ‘sopprimere le città’ situarle lungo centinaia di km, lungo strade monumentali e lungo periferie autostradali”. E il cliché americano dove, secondo Illich l’americano medio dedica più di 1500 ore all’anno, cioè 30 ore settimanali e 4 giornaliere domenica compresa”

Insomma sparpagliare per non concentrarsi nei centri storici. Quasi fosse il centro un inferno caotico da cui fuggire (e questo avranno pensato i tarantini che ieri sera hanno tentato di venire al centro e non trovare posto, compreso i residenti) verso la periferia.  Ma il tema di Taranto è più semplicemente legato al suo Borgo e alla sua Città vecchia. 

Ogni rivalutazione della memoria collettiva, rispetto a quello che c’è da vedere e mostrare, ogni rigurgito innovativo, che punti sul turismo, deve sapere che va ridisegnata la città prevedendo, attraverso l’abbattimento del muro dell’arsenale la costruzione di ampi parcheggi, anche in silos, una sorta di parking city che assorba il traffico che arriva. Usare l’ex demanio per salvare la città. Non c'è altra scelta. Parliamone. Anche il parcheggio di libero scambio a Cimino, segnato, fatto e fermo dovrà essere quasi reso obbligatorio, magari con un display che dica: "città piena, parcheggio impossibile". Allora che facciamo?

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