ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Venerdì, 02 Dicembre 2016 00:00

Perché Zumero viene detto Sumero

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Già il nome ‘Sumeri’, così come il termine ‘Sumer’ per il paese che essi abitavano, non appartiene al lessico della loro lingua: troviamo tali appellativi nelle iscrizioni, in lingua semitica, della popolazione che si insediò in Mesopotamia attorno al 2600 a.C. e che, col tempo, allontanò i precedenti abitanti.

I Sumeri chiamarono il loro paese o kalam ‘paese’ oppure ki-en-gi, tradotto da noi con ‘Sumer’ senza che riusciamo a comprendere il significato dei tre segni che lo compongono. Essi stessi si definiscono sag-gi6 ‘teste nere’, quasi a volersi caratterizzare per una particolarità somatica. Circa poi la loro origine o provenienza, i Sumeri tacciono ostinatamente, lasciando a noi il gravoso compito di ipotizzare il presunto paese da cui provennero e la stessa etnia a cui appartengono. Giovanni Pettinato, La città sepolta, i misteri di Ebla, Milano, A. Mondadori, 1999: 118-119.

Giovanni Pettinato è l’assiriologo, venuto meno il 19 maggio 2011, che pubblicò il pensiero sopra, nel 1999.

Dopo tanto tempo, noi siamo in grado, con l’archeologia del linguaggio, di sciogliere

E NIG MAH, ‘casa delle troppe cose’ in zumero.

Licinio Glori scrisse nel 1956:

Il 15 marzo 1956 volge il 2° millenario della sanguinosa aurora di Giulio Cesare (: 7 de La Pace di Cesare) …Fu rito della scrittura sumerica incidere Enzu e leggere all’inverso Zuen (semplificato Sin = Luna); diventò uso cananeo scrivere Ba’al diversamente dai correligionari europei di Al’ba. L’ascesa di Babele, verso il 2000 a.C., al predominio mesopotamico sovrappose Bel sia al Al’ba che a Ba’al. (: 28)

L’archeologia del linguaggio ha un’archeo-teca in

http://www.tellusfolio.it/index.php?color=darkorange&lev=153&pag=8&pos=70

con 80 articoli.

Vi segnalo in particolare ‘Sora Luna’:

http://www.tellusfolio.it/index.php?prec=%2Findex.php%3Flev%3D153&cmd=v&id=19011

‘Signora Luna’, En Zu, è la massima divinità dei Zumeri. Dalla dea luna la men.te zumera [in grafi te.men] riteneva di ricevere la conoscenza se la mente era aperta ig,

sag.gi da leggere sag.ig.

(gis/gi) ig

  door, entrance [IG archaic frequency: concatenates 2 sign variants].

Ighighi sono le stelle, che vediamo anche noi, dèi superiori ed angeli e demoni. Gi è anche la canna scrittoria e dub la tavoletta in creta su cui incidere in grafi cuneiformi.

Perciò l’espressione ki.en.gi si legge a giro ig.en.ki, ‘aperto. Signore. Terra’. L’espressione

lu2-na-me’

  someone, anyone (‘person’ + indefinite pronoum).

identifica ogni persona perché la dea Luna le dà il me, l’esistenza e la conoscenza zu.

zu, su2

  n., wisdom, knowledge.

  v., to know; to understand; to experience; to be familiar with; to inform, teach (in maru reduplicated form); to learn from someone (with –da-); to recognize someone (with –da-); to be experienced, qualified.

  possessive suffix, your (singular).

pron., yours.

zu-a

  acquaintance; expert; experienced person (‘to know’ + nominative).

La Luna Zu ed il Sole Ab, in coppia ZU.AB si leggono abzu.

ZU.AB

  (cf., abzu) .

 

abzu [ZU.AB]

the ‘sentient’ sea –the sea personified as a god (aba/ab, ‘sea’ + zu, ‘to know’; Akk. apsu(m), ‘(cosmic) underground water’) [ABZU archaic frequency].

 

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