Prima della chiusura dei seggi il referendum costituzionale segna già un record: da 15 anni mai così tanti elettori si sono recati alle urne. Alle 19 di oggi il 57,24% degli aventi diritto era andato a votare Nel 2006, per il secondo referendum costituzionale della storia repubblicana, andò a votare il 52,3% degli aventi diritto: vinse il No con il 61,3% e il Si' si fermò al 38,7%. Il 25 e 26 giugno 2006 gli italiani erano stati chiamati a pronunciarsi sulla riforma varata dal centro-destra che prevedeva tra le altre cose l'istituzione del Senato federale e l'aumento dei poteri del presidente del Consiglio con l'istituzione del cosiddetto 'premierato'.
Nel 2001, invece, andò a votare il 34% degli aventi diritto: vinsero i Sì con il 64,2%, i No incassarono il 35,8%. Il 7 ottobre gli italiani erano stati chiamati a decidere se confermare o meno la modifica del Titolo V della parte seconda.
L'affluenza più alta si è registrata in Emilia Romagna e in Veneto. Nelle due regioni il dato è stato pari al 65,91%. In Calabria la partecipazione più bassa, con il 44,34% di votanti alla stessa ora.
Il capoluogo con l'affluenza più alta è stato Vicenza: nella città veneta ha votato il 67,86% degli elettori. Crotone, in Calabria, è l'ultima nella classifica della partecipazione, con il 39,25% dei votanti. Tra le prime città si segnala la Firenze del premier Matteo Renzi, con il 67,45%.
Tra le principali città, a Bologna ha votato il 67,02%, a Venezia il 64,45%, a Milano il 62,93, a Genova il 60,58%, a Torino il 60,53%, a Trieste il 59,09%, a Roma il 56,68%, a Cagliari 52,36%, a Bari 49,36%, a Palermo il 44,89% e infine Napoli con il 44,60%.
Alle ore 12 era stata del 20,14%.
Poiché è oggetto di consultazione popolare una riforma costituzionale, non è necessario il quorum della metà più uno degli aventi diritto al voto perché l'esito della votazione sia efficace.
Sostieni il tuo quotidiano Agorà Magazine I nostri quotidiani non hanno finanziamento pubblico. Grazie Spazio Agorà Editore