ANNO XIX Giugno 2025.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 25 Dicembre 2016 09:51

Danni agli animali per i botti di Capodanno? i sindaci hanno mani legate…dai Tar, dai prefetti e dal mercato

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Contro i Sindaci che, sulla base delle pressioni dal basso, emettono ordinanze contro i botti, è aperta la battaglia dei Prefetti che spinti dall’Anisp, associazione dei produttori dei fuochi pirotecnici invalidono le delibere comunali.

Con buona pace dei nostri animali si dirà che non si può far nulla. Ma ad essere messo sul banco non è l’ordinanza in sé ma il suo contenuto. In pratica si può vietare di buttare mobili dal balcone, o altri rifiuti, ma per quanto riguarda i botti occorre limitarsi a quelli illegali oppure senza fare ordinanze che limitano, comunicazioni che invitino i cittadini a non farne uso.  Altrimenti se si vietano i prodotti marchio CE, si violano norme nazionali e comunitarie rispetto a prodotti consentiti la cui vendita ai privati non si può vietare.

Nella missiva inviata ai prefetti italiani, l’Associazione – rappresentata dall’avvocato Luciano Mariani dello studio legale tributario Fiorentini e associati – si precisa come tutti i fuochi d’artificio posti sul mercato per la vendita ai privati siano marchiati Ce.

 Si prende atto della comunicazione dell’Anisp anche se non siamo d’accordo che non vi sarebbero concreti pericoli per persone e animali, perché la cronaca del giorno dopo è sempre eloquente, e sui danni agli animali lo si faccia dire ai veterinari (e non a quelli che vanno a uccidere per diletto leoni).

In sostanza l’ordinanza perde il suo carattere contingibile e urgente, anzi viene considerata esagerata se vieta tutto e non distingue, com'è capitato al Sindaco di Roma la cui ordinanza è stata invalidata. Insomma se si maneggiano fuochi d’artificio quelli veri e propri «è richiesta l’autorizzazione (articolo ex 57 del Tulps) e sono a uso esclusivo professionale e possono essere maneggiati e acquistati soltanto da pirotecnici abilitati, non dai comuni cittadini».

Insomma diventa chiaro che con un ordinanza del sindaco si sfocia nelle competenze statali e diventa stretta la competenza finale del Prefetto. E i Prefetti invalidano supportati dal Tar. Del resto il mercato non si può reprimere con la legge ma con l’educazione e i comportamenti...quindi contrari ai botti uniamoci e spariamo solo quelli virtuali. (rdg)

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