ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 01 Gennaio 2017 00:00

Discorso di fine anno di Mattarella, Italia è forte ma sia più unita

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Roma -  "Ci siamo ritrovati uniti in occasione di alcuni eventi che hanno suscitato l'emozione e la partecipazione di tutti noi. Abbiamo vissuto insieme momenti dolorosi. Dall'assassinio di Giulio Regeni, mentre svolgeva, al Cairo, la sua attività di ricercatore, alla morte, in Spagna, delle nostre ragazze che studiavano nel programma Erasmus. Dalla strage di Dacca a quella di Nizza, con nostri connazionali tra le vittime. Dal disastro ferroviario in Puglia al terremoto che ha sconvolto le Regioni centrali, provocando tanti morti".

Parte dal ricordo dei giovani morti tragicamente all'estero e dalle vittime del disastro ferroviario in Puglia e del terremoto nell'Italia centrale il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblca Sergio Mattarella."Negli ultimi giorni, abbiamo pianto Fabrizia Di Lorenzo, uccisa nell'attentato di Berlino. Così come era avvenuto, sul finire dell'anno scorso a Parigi, per Valeria Solesin. Ai loro familiari desidero rivolgere, a nome di tutti, un pensiero di grande solidarietà che non si attenua con il passare del tempo", ha aggiunto.

"Ho visitato, anche quest'anno, numerosi territori, ho incontrato tante donne e tanti uomini. Ho conosciuto le loro esperienze, ho ascoltato le loro speranze, le loro esigenze. Ho potuto toccare con mano che il tessuto sociale del nostro Paese è pieno di energie positive", ha detto ancora il Capo dello Stato. "Tante persone - ragazzi, giovani, adulti, anziani - svolgono, con impegno, il proprio dovere. Molti vanno anche oltre, pronti a spendersi per gli altri e per la collettività, a soccorrere chi si trova in pericolo o in difficoltà. Senza inseguire riconoscimenti o cercare la luce dei riflettori", ha aggiunto, " Con tutti ho condiviso sofferenze e momenti di gioia. Il nostro Paese è una comunità di vita, ed è necessario che lo divenga sempre di più".

La disoccupazione è la prima piaga del Paese

"Il problema numero uno del Paese resta il lavoro", ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel Messaggio di fine anno. "Nonostante l'aumento degli occupati, sono ancora troppe le persone a cui il lavoro manca da tempo, o non e' sufficiente per assicurare una vita dignitosa. Non potremo sentirci appagati finche' il lavoro, con la sua giusta retribuzione, non consentira' a tutti di sentirsi pienamente cittadini. Combattere la disoccupazione e, con essa, la poverta' di tante famiglie e' un obiettivo da perseguire con decisione. Questo e' il primo orizzonte del bene comune", ha spiegato. "Abbiamo, tra di noi, fratture da prevenire o da ricomporre. Tra il Nord del Paese e un Sud che e' in affanno. Tra citta' e aree interne. Tra centri e periferie. Tra occupati e disoccupati. Barriere e difficolta' dividono anche il lavoro maschile da quello femminile, penalizzando, tuttora, le donne. Far crescere la coesione del nostro Paese, vuol dire renderlo piu' forte. Diseguaglianze, marginalita', insicurezza di alcuni luoghi minano le stesse possibilita' di sviluppo", ha aggiunto.

Elezioni non prima della legge elettorale 

"Non vi e' dubbio che, in alcuni momenti particolari, la parola agli elettori costituisca la strada maestra. Ma chiamare gli elettori al voto anticipato e' una scelta molto seria. Occorre che vi siano regole elettorali chiare e adeguate perche' gli elettori possano esprimere, con efficacia, la loro volonta' e questa trovi realmente applicazione nel Parlamento che si elegge", ha detto Sergio Mattarella.

"Queste regole, oggi, non ci sono: al momento esiste, per la Camera, una legge fortemente maggioritaria e, per il Senato, una legge del tutto proporzionale", ha aggiunto. 

Dai bambini delle zone del terremoto ho ricevuto un dono

Nelle zone del terremoto ho ricevuto questo disegno in dono dai bambini della scuola dell’Infanzia di Acquasanta Terme. Vi è scritto: “La solidarietà diventa realtà quando si uniscono le forze per la realizzazione di un sogno comune”.

"Questo augurio lo rivolgo a ciascuno di voi perché i sogni dei bambini possono costruire il futuro della nostra Italia".

Internet è rivoluzione democratica, non diventi un ring

Mattarella ha parlato anche di Internet, mai così attuale in questo periodo per la barraglia alle bufale che coinvolge dierettamente anche il mondo politico.

"Internet continua a essere una grande rivoluzione democratica che va preservata e difesa da chi vorrebbe trasformarla in un ring". (AGI)

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