ANNO XIX Febbraio 2025.  Direttore Umberto Calabrese

Martedì, 03 Gennaio 2017 00:00

«Nel segno di Klimt. Gorizia, salotto mitteleuropeo fra tradizione e modernità»

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Dal 16 Dicembre 2016 al 15 Marzo 2017 - Museo di Santa Chiara - Corso Verdi 18  - Inaugurazione mostra - venerdì 16 dicembre 2016 - ore 17.00  Visitabile dal 16 dicembre 2016 a metà marzo 2017 - La mostra occuperà tre piani dell'edificio Museo di Santa Chiara.

Al piano terra verranno esposti materiali di artisti, anche di provenienza locale, che si sono affermati nella capitale austriaca , oppure che hanno vissuto ed operato nella Contea. Una parte significativa verrà assegnata a due figure che hanno ispirato gli artisti secessionisti: Dante e Beethoven. (Opere di ALFONSO CANCIANI - ERNST STÖHR - RUDOLF JETTMAR - JOSEF MARIA AUCHENTALLER).
L'allestimento del piano terrà si ispirerà ad alcune soluzioni adottate all'epoca dagli architetti e artisti della Secessione Viennese.

Come hanno spiegato i curatori, Marino De Grassi e Marina Bressan  "Il principio ispiratore della mostra è la realizzazione dell'Opera d'arte totale" per  far capire al visitatore il rapporto intrinseco tra le arti: pertanto in bacheca verranno esposti anche libri come l'edizione tedesca della Divina Commedia illustrati da grandi artisti della Secessione o della Wiener Werkstätte".

Al primo piano il focus sarà GUSTAV KLIMT.
Intorno a questo artista la rappresentazione del milieu culturale artistico della Vienna di fine secolo, noto e amato anche dai goriziani; in parete xilografie e calcografie originali dal 1898 al 1903, in bacheca qualche numero significativo di “Ver Sacrum”.

La mostra metterà in evidenza i rapporti intrinsechi tra le capitali dell'arte, le affinità ma anche le diversità, in particolare tra Vienna e Berlino, la prima capitale della linea sinuosa, della superficie, la seconda del segno incisivo, dell'alienazione dell'uomo e in particolare l'apporto di artisti austriaci e dell'Impero a Berlino, durante gli ultimi anni della Secessione e quando ormai gli echi si erano quasi spenti. (Opere di OSCAR KOKOSCHKA, ADOLF LOOS, PETER ALTENBERG, KARL KRAUS)

Al secondo piano artisti riconducibili a Gorizia e alla sua Contea e o Provincia, tra cui GINO DE FINETTI, EDOARDO DEL NERI, ADOLFO LEVIER, ANTONIO CAMAUR, GEMMA VERZEGNASSI, ARTURO MARION COLAVINI, MARIO CECONI DI MONTECECON E ANTONIO BAUZON. Una sezione particolare sarà dedicata all'architettura e ai suoi protagonisti ovvero MAX FABIANI, SILVANO BARESI, JULIUS MAYREDER, FRIEDRICH OHMANN e KARL EHN.

Il limite cronologico della mostra è segnato dalla fine del primo conflitto mondiale.

All'allestimento della mostra ha contribuito in modo determinante l'apporto del Liceo Artistico Max Fabiani di Gorizia nei settori architettura, pittura, scultura e moda.

Alla didascalizzazione in lingua straniera hanno partecipato allievi del corso Linguistico dell'I.S.I.S. D'Annunzio. Allievi di entrambe le scuole parteciperanno nell'ambito del Progetto "Alternanza Scuola /Lavoro" alla presentazione al pubblico e alle visite guidate alla mostra anche in lingua straniera.

La mostra sarà corredata da una serie di incontri che a partire dal mese di gennaio, avranno cadenza settimanale e/o quindicinale e che vedranno come relatori i curatori  (Marina Bressan e Marino De Grassi) e  insigni studiosi anche viennesi.

Nel corso della mostra sarà assicurata la presenza dell'arciduca Markus d'Asburgo-Lorena.

Per i temi affrontati la mostra, corredata da apparati didascalici in italiano e in lingua straniera, potrà aprirsi ad un pubblico internazionale. Per tale motivo potranno essere garantite visite guidate (su prenotazione) anche in lingua straniera.

I curatori effettueranno visite guidate domenicali e in particolari occasioni.

Organizzato da:
Comune di Gorizia 
Centro Ricerche Turismo e Cultura di Gorizia

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