Al piano terra verranno esposti materiali di artisti, anche di provenienza locale, che si sono affermati nella capitale austriaca , oppure che hanno vissuto ed operato nella Contea. Una parte significativa verrà assegnata a due figure che hanno ispirato gli artisti secessionisti: Dante e Beethoven. (Opere di ALFONSO CANCIANI - ERNST STÖHR - RUDOLF JETTMAR - JOSEF MARIA AUCHENTALLER).
L'allestimento del piano terrà si ispirerà ad alcune soluzioni adottate all'epoca dagli architetti e artisti della Secessione Viennese.
Come hanno spiegato i curatori, Marino De Grassi e Marina Bressan "Il principio ispiratore della mostra è la realizzazione dell'Opera d'arte totale" per far capire al visitatore il rapporto intrinseco tra le arti: pertanto in bacheca verranno esposti anche libri come l'edizione tedesca della Divina Commedia illustrati da grandi artisti della Secessione o della Wiener Werkstätte".
Al primo piano il focus sarà GUSTAV KLIMT.
Intorno a questo artista la rappresentazione del milieu culturale artistico della Vienna di fine secolo, noto e amato anche dai goriziani; in parete xilografie e calcografie originali dal 1898 al 1903, in bacheca qualche numero significativo di “Ver Sacrum”.
La mostra metterà in evidenza i rapporti intrinsechi tra le capitali dell'arte, le affinità ma anche le diversità, in particolare tra Vienna e Berlino, la prima capitale della linea sinuosa, della superficie, la seconda del segno incisivo, dell'alienazione dell'uomo e in particolare l'apporto di artisti austriaci e dell'Impero a Berlino, durante gli ultimi anni della Secessione e quando ormai gli echi si erano quasi spenti. (Opere di OSCAR KOKOSCHKA, ADOLF LOOS, PETER ALTENBERG, KARL KRAUS)
Al secondo piano artisti riconducibili a Gorizia e alla sua Contea e o Provincia, tra cui GINO DE FINETTI, EDOARDO DEL NERI, ADOLFO LEVIER, ANTONIO CAMAUR, GEMMA VERZEGNASSI, ARTURO MARION COLAVINI, MARIO CECONI DI MONTECECON E ANTONIO BAUZON. Una sezione particolare sarà dedicata all'architettura e ai suoi protagonisti ovvero MAX FABIANI, SILVANO BARESI, JULIUS MAYREDER, FRIEDRICH OHMANN e KARL EHN.
Il limite cronologico della mostra è segnato dalla fine del primo conflitto mondiale.
All'allestimento della mostra ha contribuito in modo determinante l'apporto del Liceo Artistico Max Fabiani di Gorizia nei settori architettura, pittura, scultura e moda.
Alla didascalizzazione in lingua straniera hanno partecipato allievi del corso Linguistico dell'I.S.I.S. D'Annunzio. Allievi di entrambe le scuole parteciperanno nell'ambito del Progetto "Alternanza Scuola /Lavoro" alla presentazione al pubblico e alle visite guidate alla mostra anche in lingua straniera.
La mostra sarà corredata da una serie di incontri che a partire dal mese di gennaio, avranno cadenza settimanale e/o quindicinale e che vedranno come relatori i curatori (Marina Bressan e Marino De Grassi) e insigni studiosi anche viennesi.
Nel corso della mostra sarà assicurata la presenza dell'arciduca Markus d'Asburgo-Lorena.
Per i temi affrontati la mostra, corredata da apparati didascalici in italiano e in lingua straniera, potrà aprirsi ad un pubblico internazionale. Per tale motivo potranno essere garantite visite guidate (su prenotazione) anche in lingua straniera.
I curatori effettueranno visite guidate domenicali e in particolari occasioni.
Organizzato da:
Comune di Gorizia
Centro Ricerche Turismo e Cultura di Gorizia
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