Complessivamente il costo del servizio aumenta dai circa 43 mln di euro del 2014 ai 50 mln previsti per il 2015. A cui va aggiunta la addizionale provinciale pari al 3%. Cioè 7 mln di euro in più che corrisponde ad aumento complessivo della tassazione di poco meno del 17%.
Risorse che servono per pagare il costo dell’azienda comunale AMIU (per i servizi legati ai rifiuti) ed il costo dello smaltimento rifiuti in una discarica privata (che ha raggiunto la somma record di oltre 11 mln di €uro).
Questo dato certifica la sostanziale incapacità dell’amministrazione comunale nel tenere sotto controllo la principale spesa comunale: pagando le inefficienze di un sistema di raccolta smaltimento dei rifiuti mai realmente e radicalmente riformato.
Ricordando, tra l’altro, che l’amministrazione ha dovuto stanziare di recente - extra tari - circa 20 mln di €uro per coprire le perdite dell’AMIU. Manovra finanziaria (c.d. ricapitalizzazione) finita sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti.
Anche la raccolta differenziata, che interessa oramai migliaia di famiglie e la stragrande maggioranza delle attività produttive, non sembra portare significativi benefici.
Per cui i cittadini diligenti saranno doppiamente penalizzati.
Tra l’altro la proposta rivede in larga parte le tariffe delle categorie produttive.
Se per quelle domestiche l’aumento è stimabile mediamente intorno al 3% (con punte sino al 20,5 % per le famiglie più numerose), una rivisitazione sostanziale viene proposta per le altre.
Per alcune categorie la tariffa si riduce anche del 30 % (come ad esempio per gli uffici), per altre si arriva anche ad aumenti record del 300% (ristoranti, pizzerie, etc.).
Con un saldo complessivo in aumento, per le categorie commerciali e produttive, del 26%.
Una mazzata per un settore già in crisi.
Tutto questo senza partecipazione e confronto.
Speriamo ora che l’amministrazione riveda questa proposta, per non gravare ulteriormente sulle famiglie, sul commercio e sulle attività produttive, già particolarmente provate.