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Martedì, 10 Gennaio 2017 16:52

Cyberspionaggio, 2 arresti a Roma. Spiati anche Renzi, Draghi e il card. Ravasi

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Matteo Renzi ma anche Mario Draghi, Mario Monti, Fabrizio Saccomanni, Vincenzo Scotti, Piero Fassino, Ignazio La Russa, Fabrizio Cicchitto, Daniele Capezzone, Michela Vittoria Brambilla, Paolo Bonaiuti, Vincenzo Fortunato, Saverio Capolupo.

E risultano "compromessi" anche i pc in uso a due collaboratori del cardinale Gianfranco Ravasi, dal 2007 presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e del Consiglio di coordinamento tra Accademie Pontificie.

Politici, ex premier, banchieri, il comandante generale della Guardia di Finanza e il numero uno della Bce sono tra le personalità finite nel mirino di Giulio e Francesca Maria Occhionero, i due fratelli di 45 e 49 anni arrestati oggi.

E nell'elenco delle "vittime più significative" della centrale di spionaggio telematico scoperta dalla Polizia ci sono anche studi legali e professionali, società di recupero crediti, enti istituzionali. Risulterebbe compromesso un pc della segreteria della facoltà di Lettere della Seconda università di Napoli, il pc in uso a un dirigente dell'ufficio contenzioso dell'avvocatura regionale della Regione Lazio. Hackerata anche la Casa Bonus Pastor, struttura alberghiera di proprietà del Vicariato di Roma.

I reati contestati sono procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo a sistema informatico aggravato ed intercettazione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche.

L'indagine è in corso da otto mesi ma "si può considerare appena iniziata" per i suoi possibili sviluppi investigativi, dice all'AdnKronos Roberto Di Legami, direttore del servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, che aggiunge: "All'inizio non avevamo il sentore che si trattasse di un episodio criminale di questo livello. L'indagine è nata dalla segnalazione di un responsabile sicurezza dell'Enav che aveva ricevuto un'email da uno studio legale con il quale non aveva mai avuto contatti. E' poi proseguita facendo emergere un fenomeno molto più vasto e ramificato, una centrale di spionaggio molto sofisticata e capace di raggiungere il vertice delle istituzioni".

E' stata infatti "delineata ben presto la potenzialità offensiva del malware utilizzato" degli Occhionero. "Abbiamo così svolto un'attività specifica che ci ha permesso di accertare che il 'codice malevolo' utilizzato poteva essere appannaggio solo di un'organizzazione di alto livello". I responsabili, infatti, "riuscivano non solo a leggere le mail delle loro inconsapevoli vittime, ma addirittura a scoprire ciò che veniva digitato sulla tastiera, perfino se il documento non veniva inviato".

A questo punto "si apre una fase tutt'altro che semplice, perché i file presenti nei pc sequestrati erano stati rigorosamente criptati. Bisognerà capire l'estensione della rete dei computer infettati, fino ad accertare tutta la geografia di 'esfiltrazione' dei dati carpiti dall'organizzazione". Al momento "non sono emerse finalità estorsive" da parte dei due arrestati. "Si sta cercando di capire - conclude Di Legami - se dall'attività di dossieraggio siano potuti derivare vantaggi economici, soprattutto per quanto riguarda le informazioni di natura finanziaria".

 

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