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Sabato, 06 Giugno 2015 13:14

Papa Francesco a Sarajevo «E' la Gerusalemme d'Europa»

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Bergoglio accolto da bagno di folla "Sono un pellegrino di pace"

Sarajevo - Incontenibili manifestazioni di affetto hanno accompagnato il giro che Papa Francesco ha compiuto in jeep (cioe' senza vetri blindati) tra la folla dello Stadio Kosevo, gremito all'inverosimile per la messa di oggi celebrata con i cardinali che lo accompagnano (Parolin, Koch, Tauran) e tutti i vescovi della Bosnia Erzegovina, guidati dal loro presidente, il cardinal Pulijc.

Secondo gli organizzatori, sono presenti circa 65mila persone tra il terreno di gioco, gli spalti e le vie d'accesso allo Stadio che sono anch'esse gremite. "Sono venuto come pellegrino di pace e di dialogo". Cosi' Papa Francesco si e' presentato oggi alla popolazione di Sarajevo, 18 anni dopo la storica visita di san Giovanni Paolo II, avvenuta a meno di due anni dalla firma degli Accordi di Pace di Dayton.

Papa: Sarajevo ha sofferto tanto, Europa non dimentichi

"Sono lieto di vedere i progressi compiuti, per i quali occorre ringraziare il Signore e tante persone di buona volonta'". Ha aggiunto salutando "la pace e la concordia tra croati, serbi e bosgnacchi", cioe' musulmani. Ed esortando a sostenere le iniziative volte ad accrescerle ulteriormente".
  Per il Papa "anche la stessa struttura architettonica" di Sarajevo dove "sorgono, a breve distanza l'una dall'altra, sinagoghe, chiese e moschee",testimonia un'attitudine alla convivenza e al dialogo, "tanto che la citta' ricevette l'appellativo di Gerusalemme d'Europa".

Papa: "Dopo sofferenze, Sarajevo e' in un bel cammino di pace". Papa, a Sarajevo fiorisce primavera grazie a cultura incontro

La Bosnia intera, per Papa Francesco "rappresenta un crocevia di culture, nazioni e religioni; e tale ruolo richiede di costruire sempre nuovi ponti e di curare e restaurare quelli esistenti, perche' sia assicurata un'agevole, sicura e civile comunicazione".

"Abbiamo bisogno - ha detto nel discorso ai membri musulmano, serbo rotodosso e corato cattolico della presidenza tripartita - di comunicare, di scoprire le ricchezze di ognuno, di valorizzare cio' che ci unisce e di guardare alle differenze come possibilita' di crescita nel rispetto di tutti". "E' necessario - ha insisitito - un dialogo paziente e fiducioso, in modo che le persone, le famiglie e le comunita' possano trasmettere i valori della propria cultura e accogliere il bene proveniente dalle esperienze altrui". "In tal modo - ha oncluso Francesco - anche le gravi ferite del recente passato possono essere rimarginate e si puo' guardare al futuro con speranza, affrontando con animo libero da paure e rancori i quotidiani problemi che ogni comunita' civile e' chiamata ad affrontare". (AGI)

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