ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 22 Febbraio 2017 00:00

Salvezza nella società liquida

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Figlio, se ti presenti per servire il Signore, prepàrati alla tentazione. Abbi un cuore retto e sii costante, non ti smarrire nel tempo della seduzione. Stà unito a lui senza separartene, perché tu sia esaltato nei tuoi ultimi giorni. 


Accetta quanto ti capita, sii paziente nelle vicende dolorose, perché con il fuoco si prova l'oro, e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore. Affidati a lui ed egli ti aiuterà; segui la via diritta e spera in lui. 
Quanti temete il Signore, aspettate la sua misericordia; non deviate per non cadere. Voi che temete il Signore, confidate in lui; il vostro salario non verrà meno. 
Voi che temete il Signore, sperate i suoi benefici, la felicità eterna e la misericordia. Considerate le generazioni passate e riflettete: chi ha confidato nel Signore ed è rimasto deluso? O chi ha perseverato nel suo timore e fu abbandonato? O chi lo ha invocato ed è stato da lui trascurato? Perché il Signore è clemente e misericordioso, rimette i peccati e salva al momento della tribolazione. 

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 9,30-37. 
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà». 
Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni. Giunsero intanto a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo lungo la via?». 
Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande. Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti». 
E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro: «Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato». 
E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciatolo disse loro: -Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie ME; chi accoglie ME, ma colui che mi ha mandato-. Il precetto nasce nel cuore della Messa: -Fate questo in memoria di ME-, Lc, 22, 19.

È un invito che entra in ognuno di noi:   Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui cenerò con lui ed egli con ME. Il vincitore lo farò sedere presso il mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono. Apocalisse, 3, 20-21.

Il bambino è dentro di me, abbracciato a me, ed è il Figlio del Padre. Io ringrazio la Trinità del coma da emorragia cerebrale del 4 aprile 1992. Fu una ripetizione dell’evento accaduto a san Paolo, che abbiamo ricordato il 25 gennaio. Io oso accostare quell’evento al mio. Lo faccio lucidamente dopo 25 anni. È vero. Viviamo nella società liquida come ha detto lo scomparso sociologo polacco Zigmund Bauman

https://it.wikipedia.org/wiki/Zygmunt_Bauman

Io sono uscito dal mio agnosticismo ed ho abbracciato Gesù bambino, che mi aspettava dentro di me.

Con questa apertura affronto il ragionamento di Bauman che va altrove.

Crisi delle ideologie e dei partiti: qualcuno ha detto che questi ultimi sono ormai taxi sui quali salgono un capopopolo o un capobastone che controllano dei voti, scegliendoli con disinvoltura a seconda delle opportunità che consentono - e questo rende persino comprensibili e non più scandalosi i voltagabbana. Non solo i singoli, ma la società stessa vive in un continuo processo di precarizzazione.Che cosa si potrà sostituire a questa liquefazione? Non lo sappiamo ancora e questo interregno durerà abbastanza a lungo. Bauman osserva come (finita la fede di una salvezza proveniente dall’alto, dallo stato o dalla rivoluzione), sia tipico dell’interregno il movimento d’indignazione. Questi movimenti sanno che cosa non vogliono ma non che cosa vogliono. E vorrei ricordare che uno dei problemi posti dai responsabili dell’ordine pubblico a proposito dei black bloc è che non si riesce più a etichettarli, come poteva avvenire con gli anarchici, coi fascisti, con le brigate rosse. Essi agiscono, ma nessuno sa più quando e in quale direzione. Neppure loro.

La fede, come fide, zum. hi.de, ‘fusione (in) Dio’, non è finita! Perciò ho potuto lanciare l’appello a Nuova Sinistra

http://www.agoramagazine.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=14735:appello-a-nuova-sinistra&Itemid=628

con 96 accessi alle 6,00 del 21.02.17. 

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