ANNO XVIII Maggio 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Lunedì, 08 Giugno 2015 13:00

Maroni: no a nuovi immigrati «Renzi non puo' scavalcarmi»

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Il prefetto di Milano, risponderemo alle direttive del governo

Rho (Milano) - La Lombardia andra' avanti nel minacciato taglio dei trasferimenti ai Comuni che accetteranno nuovi immigrati. Lo ha confermato il presidente della Regione, Roberto Maroni, rispondendo alle critiche sulla fattibilita' di quanto annunciato ieri.

"Faro' quello che ho detto - ha spiegato Maroni - io non faccio proclami o annunci, faccio quello che ho detto". Del tema, ha spiegato il governatore lombardo, e' stato incaricato di occuparsi l'assessore Massimo Garavaglia: "Stiamo facendo una serie di proposte. Si puo' fare? Certamente si', si puo' fare e lo faro'. Parlo dei fondi della Regione non di quelli del governo". Alle obiezioni dei costituzionalisti sulla legittimita' dell'iniziativa, Maroni si e' limitato a rispondere: "Non si preoccupino". Il governatore lombardo attacca Renzi: "Il presidente del Consiglio, se c'e' un problema, cerca di risolverlo e non dice 'e' colpa mia o e' colpa tua', siamo alle comiche", dice rispondendo a Matteo Renzi, che ha richiamato le responsabilita' dei precedenti ministri dell'Interno sull'attuale ripartizione degli immigrati.

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"Prima - ha detto a margine dell'assemblea di Confcommercio - era sempre colpa di Berlusconi, ora e' colpa di Maroni. Questo governo non sta risolvendo il problema degli immigrati. Non accetto piu' che il governo decida scavalcando la Regione". "Il tema dell'immigrazione e' serio e voglio risolverlo - ha poi aperto Maroni - sono disposto a discuterne con il governo. Io ho messo il dito nella piaga, il problema dell'immigrazione e' assai rilevante e molto sentito dai cittadini e va gestito in modo diverso. Il ministro Alfano ha detto che vuole fare come ho fatto io? Benissimo, io ho fermato gli sbarchi dopo la primavera araba", aggiunge ribadendo quanto aveva scritto su Twitter in precedenza ("Alfano dice che su immigrazione vuol fare come me: bene cominci a fermare sbarchi, come avevo fatto io nel 2011 dopo Primavera Araba"). Il governatore della Lombardia ha poi chiesto che il governo faccia "una battaglia in Europa": "Renzi metta i pugni sul tavolo e prenda per il bavero i ministri dei vari Paesi europei".

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Tornando alla Lombardia, il governatore ha invitato il presidente del Consiglio a dare alla Regione "i 160 milioni che vanta per le spese sanitarie degli immigrati". "io ho posto un problema - ha concluso Maroni - ho ricevuto accuse ed offese, qualcuno ha parlato di metodi mafiosi e ne rispondera' agli avvocati". Critiche a Maroni vengono, tra gli altri, dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. Le affermazioni di Roberto Maroni, che ha minacciato di tagliare i contributi ai Comuni che dovessero accogliere immigrati, spiega Gentiloni, "non aiutano, perche' siamo in una condizione in cui il Paese deve reagire in modo unito, chiedere di piu' all'Europa come stiamo facendo". A margine di una conferenza organizzata a Expo e dedicata ai Paesi africani, Gentiloni ha chiarito che e', invece, necessario "contribuire alla soluzione dei problemi, non crearne e mi sorprende che invece ci sia chi si esercita a crearne di nuovi". Anche il presidente dei sindaci siciliani, Leoluca Orlando, attacca Maroni. "Noi sindaci non vogliamo essere considerati complici del genocidio in corso nel Mediterraneo. Ed e' per questo motivo che oggi a Berlino, per rispondere all'invito ufficiale del Parlamento tedesco, il Bundestag, illustrero' il contenuto della Carta di Palermo, approvata lo scorso marzo, al termine del convegno internazionale 'Io sono persona', sulla mobilita' umana internazionale". Lo ha detto il sindaco di Palermo e presidente dell'Anci Sicilia, replicando al governatore lombardo Roberto Maroni, che ha minacciato tagli ai Comuni che accolgono profughi.

Il prefetto di Milano, risponderemo alle direttive del governo

"Voglio ricordare -ha aggiunto Orlando- che nel 2011 fu siglato un accordo tra Stato, Regioni e Anci per fronteggiare l'emergenza Nord Africa con l'obiettivo di trovare una soluzione condivisa per dare un aiuto concreto a chi soffre e a chi e' costretto a lasciare la propria terra d'origine per fuggire a guerre, soprusi e violenze. Adesso, con l'assurda presa di posizione di Maroni, ci ritroviamo con dichiarazioni e intenti di tutt'altra specie che ci lasciano di sasso non solo per la durezza ma per la totale mancanza di umanita'. A nome dei Comuni siciliani come presidente dell'Anci Sicilia -ha concluso Orlando- voglio confermare la cultura dell'accoglienza delle comunita' siciliane che, in contrasto con gli egoismi europei, determinano una soffocante complicita' e un vero e proprio genocidio. Se l'Ue non vuole continuare ad essere complice di questa strage degli innocenti, deve prendere in considerazione la Carta di Palermo, che prevede l'abolizione di quello che e' diventato un vero e proprio strumento di tortura: il permesso di soggiorno". (AGI)

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