“La situazione piu’ critica si registra al nord con una riduzione della pioggia del 78,5% a dicembre e del 56,7% a gennaio. La pioggia e le nevicate invernali – sottolinea la Coldiretti – sono determinanti per ricostruire le riserve idriche necessarie alle piante per la ripresa vegetativa primaverile nelle campagne mentre nelle città contribuiscono insieme al vento a ridurre i livelli di inquinamento che hanno fatto scattare misure restrittive nelle principali metropoli. Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestano con pesanti conseguenze sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro”.
“Si moltiplicano gli eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo. Siccità e bombe d’acqua con forti (Agenzia Dirfe)
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piogge a carattere alluvionale, ma anche gelate estreme e picchi di calore anomali- conclude la Coldiretti- si sono alternate durante l’anno e lungo tutta la Penisola