Lo scrive in una interrogazione, rivolta al Ministro Maurizio Martina, il senatore Dario Stefàno (misto), capogruppo in Commissione Agricoltura al Senato, autore di un ddl per portare la cultura del vino nelle scuole e primo firmatario del ddl sull'Enoturismo ora in esame al Senato.
"Il problema - continua Stefàno - è sempre lo stesso e ho già provveduto a evidenziarlo lo scorso anno, attraverso una conferenza stampa e una lettera al Mipaaf: l'attuale sistema di rilevazione dei dati export del vino italiano, operato da Istat, fa riferimento al luogo di sdoganamento dei prodotti e non tiene invece conto del luogo d'origine. Questo criterio genera un meccanismo perverso: più una regione del sud esporta, più aumenta la propensione all'export delle regioni del nord con la logistica più sviluppata".
"Per intenderci, se il vino prodotto dalla Puglia viene sdoganato all'estero dal Piemonte, verrà riconosciuta a quest'ultimo la propensione all'export ma il vino è pugliese. Questa percentuale "dopata" produce ingenti danni tra cui una non corretta e ingiusta ripartizione dei fondi OCM oppure una distrazione degli interessi commerciali, anche per investimenti privati, verso le regioni più performanti".
"Avevo già lanciato - conclude Stefàno - l'idea di un tavolo tecnico presso il Mipaaf al fine di redigere, insieme a ISMEA, Agenzia delle Dogane e ISTAT, i codici di nomenclatura combinata per tutte le regioni mancanti per ottenere il dato reale, ora chiedo al Ministro di cercare una soluzione per sanare questa pericolosa discrasia che danneggia, tanto per cambiare, il Mezzogiorno".
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