ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 26 Marzo 2017 00:00

La -casa degli dèi- in Venezuela

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Agoramagazine narra del problema del pane in Venezuela. Dunque, immagino che a molti può esser sfuggito, inserto in la Repubblica 25.03.17: 90, l’articolo Che sorpresa entrare nella casa degli dèi scritto dallo speleologo 32nne Francesco Sauro, inserito da Time tra i 10 giovani leader che cambieranno il mondo.

Io, da archeologo del linguaggio, che ha coperto per dieci anni il ruolo di presidente del Gruppo Archeologico del Cenedese, che 41 anni fa ebbe il suo primo presidente in Wladimiro Toniello, ora geologo rinomato, ben conosco i problemi che dovrebbero separare l’archeologia dalla speleologia-geologia. E tuttavia sono sorpreso.

Francesco Sauro chiarisce alla fine del racconto che la grotta nella quale sono entrati è stata chiamata Imawari Yeuta,  “Casa degli dèi” da loro, speleologi, in accordo con gli indigeni Pemòn, che vivono alla base della “Montagna del Diavolo”, Auyan Tepui, altopiani rocciosi della Gran Sabana, in Venezuela. Queste montagne sono famose per le cascate del Salto Angel (979 metri di caduta libera). La caverna non era prevista dai più prima della spedizione nel 2013 dell’Associazione Esplorazioni Geografiche La Venta perché è scavata nella quarzite, la roccia più difficile da alterare perché composta al 95% di durissimo quarzo. Quindi i manuali di geologia non contemplavano quella caverna. Le montagne del Salto Angel sono le più antiche della Terra. La roccia delle sue pareti ha 1,7 miliardi di anni! I massicci che si sono elevati nelle pianure circostanti hanno almeno 100 milioni di anni. L’acqua col tempo ha scavato queste grotte rarissime, le più antiche ora conosciute. Gli speleologi della spedizione hanno incontrato 20 chilometri di gallerie scavate nella quarzite rosa.

Think pink. Sauro narra: Abbiamo dovuto dimenticare tutto quello che avevamo imparato sulle grotte nelle tante spedizioni e ricerche dei decenni precedenti. […] Nella grotta venezuelana tutto si basa sul silicio, un elemento che forma il quarzo ma anche l’opale e altre strutture chimiche particolarissime. Avanzando ci siamo trovati ad osservare stupiti meravigliose cristallizzazioni, ma anche formazioni simili a funghi o uova gigantesche che era impossibile spiegare con processi puramente fisico-chimici senza l’intervento di qualche essere vivente. Abbiamo attraversato torrenti rosso ambrato, per poi trovarci di fronte a laghi iridescenti blu-azzurro. Tutto ci suggeriva che qualcosa di invisibile e vivo avesse forgiato quelle formazioni bizzarre e colorato così intensamente quelle acque.

In seguito a tale scoperta, allo stupore iniziale è sopraggiunta la voglia di capire, e quindi la rigorosa ricerca scientifica. […] I primi risultati ci dicono che queste grotte sono abitate da colonie di diversi tipi di batteri, di cui una grande percentuale sconosciuta, che in milioni di anni sono riusciti a modificare l’ambiente e con ogni probabilità anche se stessi, divenendo capaci di proliferare nelle condizioni di oscurità perenne assoluta. Ancora molto rimane da investigare, ma è evidente che questa grotta è un vero e proprio scrigno dove sarà possibile investigare l’evoluzione della vita in condizioni particolarissime. […]

Concludo con queste osservazioni: il silicio contiene lo scrigno da investigare ed è il mezzo che sostanzia i microcircuiti dei computer, che ci permettono di comunicare: è l’ultimo medium e fu il primo; i nomi degli dèi che hanno ispirato questo articolo sono i conduttori dell’archeologia del linguaggio; le pietre che si muovono stanno alla base dell’albero khuluppu. 

Quando l’alba stava per spuntare, quando l’orizzonte cominciava a schiarirsi,

quando gli uccelli all’aurora cominciarono a cinguettare,

quando Utu lasciò la camera da letto,

sua sorella, la pura Inanna,

disse a Gilgamesh, il guerriero:

-O mio fratello, in quei giorni lontani, quando i destini furono decretati, quando l’abbondanza scese su Sumer, quando An prese per sé il cielo, quando Enlil prese per sé la terra, quando ad Ereshkigal in dono gli Inferi furono dati, quando egli salpò con una nave, quando il padre salpò per il Kur, contro il re le piccole pietre si abbatterono –le piccole pietre sono le pietre della mano, le grandi pietre che fanno danzare le canne-, contro la chiglia della nave di Enki, l’acqua la poppa della nave azzanna come un lupo; contro Enki, l’acqua la poppa della nave colpisce come un leone. 

http://www.agoramagazine.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=15063:amico-a-mi-ku-signore-terra-dio-en-ki-du&Itemid=713

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