ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

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Martedì, 28 Marzo 2017 12:48

Vittime 'ndragheta! 22 aprile il G7 dal basso!

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Locri risponde a Libera con più di 25 mila partecipanti contro le mafie

È la notizia “Libera”, che fa la sintesi delle mille polemiche su lavoro e sbirri nell’onda della discussione mediatica fin dalla vigilia della manifestazione, quella rivelata ad Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. dal Sindaco di Messina Renato Accorinti sull’altro cammino intrapreso per creare opportunità sul territorio.

Un G7 dal basso per le Città Metropolitane del Sud, con l’obiettivo di rendere reale lo sviluppo del territorio. Una primavera tutta al profumo meridionale, che ha avuto inizio con le dure e rassicuranti parole di Don Ciotti, per la reazione e la solidarietà sociale e la riconquista della dignità umana, a un movimento politico che lavori, con cognizione di causa – finalmente e unito - sulla lettura dei bisogni del territorio. Accorinti, un vero anchorman della piazza. Ammalia grandi e piccini e scommette sulla ripresa dell’Italia, mentre si aggira fra l’uno e l’altro forum previsti per i lavori pomeridiani. “Soltanto attraverso lo sviluppo del sud si può risolvere il problema dell’Italia. E’ l’unica via! Cominceremo dal 22 aprile a Messina e poi seguirà la via dell’interlocuzione ai tavoli decisivi (Roma, Bruxelles)”. Di certo un seguito rilevante al 21 marzo di Don Ciotti. Lungimiranti le parole di Accorinti che prevedono precise linee politiche per le sorti territoriali, ottima risposta ai ventidue anni di militanza di Libera che si è trovata a Locri (RC), alle prime ore del mattino, con 25 mila persone circa di tutte le estrazioni - associazioni, scuole, scout, Istituzioni, forze dell’ordine e semplici battitori liberi - convinte della giustizia e del diritto di poterla esercitare. Persone che hanno colorato e allietato le strade della cittadina muovendosi fra le foto delle vittime di mafia, oscillanti a passo di marcia al collo dei familiari, una pratica dissacrante del consueto ciondolo d’oro evocativo - sui seni delle madri/mogli – di figli e mariti che hanno trovato la lupara al “passaggio a livello” della propria esistenza. Quelle fotografie di dolore mitigato dalla massiccia e accorata partecipazione, urlano mute allo scandire dei nomi e cognomi come fosse una via Crucis che rintocca, ricordando, puntuale, la tragedia e l’incomprensibile sacrificio.

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Con Don Ciotti, il presidente del Senato, Pietro Grasso, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, il presidente della regione Calabria, Mario Oliverio, il Vescovo Locri-Gerace, Francesco Oliva, e il corpo sostanzioso dei sindaci della Locride, della vicina Sicilia e di altri luoghi, con Falcomatà (sindaco di Reggio Calabria) che afferma “siamo qui perché innamorati della nostra terra”.

La XXII edizione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie si è svolta contemporaneamente in 4 mila luoghi di tutta Italia in diretta TV.

La giornata promossa da Libera e Avviso Pubblico in collaborazione Rai Responsabilità Sociale, patrocinata dal Comune di Locri e sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, ha scelto come tema: Luoghi di speranza e testimoni di bellezza, così da legare la dignità e la libertà delle persone con l’impegno per la cura dell’ambiente e del territorio.

Alla prossima Locri…

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