Lo dichiara il senatore Dario Stefàno, Presidente de La Puglia in Più sulla vicenda del Gasdotto a San Foca nel Salento, e sugli episodi che vedono contrapposti Forze dell’Ordine e manifestanti No Tap, a ridosso del cantiere.
“Siamo di fronte ad una grave spaccatura, ad un ennesimo drammatico scontro, questa volta tra un interesse "dichiarato" nazionale e le legittime ambizioni dei territori, che vogliono legittimamente contribuire a decidere del loro futuro. La politica è chiamata ad uno sforzo per trovare lo spazio di una mediazione, affinchè non si consolidi un cortocircuito tra le istituzioni, una divisione così profonda tra le diverse forze democratiche. E non si alimenti un conflitto così forte, nel quale si criminalizzano da una parte la legittima rappresentanza civica, dall’altra le Forze dell'Ordine, chiamate a svolgere una funzione di ordine pubblico”.
“Non è mai troppo tardi - conclude Stefàno - per riconoscere anche le ragioni altrui. Ragioni che chi è chiamato a ruoli, non solo di rappresentanza politica ma anche di responsabilità di governo, ha l'obbligo di riconoscere per riportare la questione sul terreno di un tavolo di concertazione. E non in un pericoloso braccio di ferro nella terra arsa di quei 230 ulivi, diventati l'emblema di una protesta non contro un espianto temporaneo ma contro l'approdo a terra di un impianto oggettivamente poco compatibile con la vocazione di quel territorio”.
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