ANNO XIX Luglio 2025.  Direttore Umberto Calabrese

Lunedì, 08 Maggio 2017 00:00

Venezuela le donne in piazza: commozione ai funerali del 18enne ucciso, direttore d'orchestra Dudamel attacca il Presidente Maduro

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Caracas (Venezuela) - Oltre 700 feriti e 37 morti rappresentano il bilancio delle vittime della repressione delle forze dell’ordine venezuelane, a far data dall’inizio di aprile.

Uno degli ultimi deceduti in ordine di tempo porta il nome di un 18enne musicista, Armando Canizales, ucciso nel corso di una manifestazione a Caracas.

All’indomani della sua morte, Gustavo Dudamel, uno dei più famosi direttori d’orchestra contemporanei, attacca il Presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, per la repressione in corso.

“Ho condiviso con lui nove anni della mia vita, mi rende triste che non sia riuscito a godere di tutta la sua (vita): un mese fa, aveva compiuto 18 anni”.

Dudamel ha postato su Facebook un appello intitolato “Alzo la voce”, in cui critica aspramente l’operato governativo, contrariamente a quanto fatto sinora.

Il motivo delle proteste che hanno portato a numerosi scontri in piazza è il tentativo della Corte Superema di eliminare il Parlamento, dove il fronte anti-Maduro è forte e radicato.

le donne contro Maduro

Un fiume di donne, tutte vestite di bianco e armate solo di garofani e cartelli, per sfidare il potere. Di scena a Caracas la “marcia delle mujeres“venezuelane contro la repressione di
Nicolas Maduro che ha provocato finora decine di morti in un paese ormai in preda all’anarchia piú totale e che di fatto sta esplodendo non solo di rabbia. “Vogliamo le elezioni perché vogliamo mandarlo via con il nostro voto – dice Soraya Sanchez – lui non vuole, ma sa che sta perdendo, il suo livello di impopolarità nel Paese ha raggiunto l’85%. Un qualcosa che l’ex presidente Chavez non ha mai avuto. Io non sono Chavista, sono all’opposizione e lui non deve fare l’asino, ma riconoscere lo stato delle cose e sapere che è giunto il momento di andarsene”.

A capo dell’iniziativa delle donne venezuelane, la italo venezuelana Lilian Tintori in prima fila nella lotta contro il chavismo e in difesa del marito, Leopoldo Lopez, uno dei leader dell’opposizione, da tre anni in un carcere di massima sicurezza e del quale ne chiede la liberazione.

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