Tanto si desume leggendo il resoconto della conferenza stampa tenutasi ieri presso la federazione provinciale del Partito Democratico, presenti il capogruppo in consiglio comunale Gianni Azzaro, il vicesindaco di Taranto Lucio Lonoce ed altri esponenti locali.
Addirittura è stata chiesta la testa di tutto il management aziendale dell’AMIU e dei dirigenti delle direzioni comunali Ambiente e Patrimonio (così si legge nel virgolettato della stampa locale).
Quindi delle due l’una: o il PD ritiene le scelte fatte responsabilità esclusiva del Sindaco, e quindi ne prende le distanze, oppure è tutta scena per regolare i confini.
Crediamo invece che una forza politica seria di governo, più che lanciare strali sulle blatte e sui debiti accumulati, che costano alla collettività - e quindi alle tasche dei cittadini - circa un milione di euro al mese da cinque anni, che ha annoverato anche negli ultimi anni "saggi” che dovevano indicare la linea da tenere, deve fare un sonoro "mea culpa” sul fatto che il termovalorizzatore è fermo, il compostaggio non funziona,
la città è oltremodo sporca, la differenziata funziona male, l’azienda è allo sbando, un presidente manager di recente se ne è andato sbattendo la porta senza che nessun abbia capito il perché, che il consiglio di amministrazione è dimissionario da mesi senza che nessuno provveda, che i conti non quadrano, etc.,etc.
Appare sempre più evidente le grandi responsabilità nella gestione recente dell’AMIU, che noi denunciamo da tempo.
Non si è mai voluto seriamente mettere mani ad una radicale trasformazione dell’azienda.
Così come grida vendetta quel piano di ricapitalizzazione per circa 20 milioni di €uro, approvato a dicembre del 2013, sostenuto anche dal PD e sottoscritto al notaio dall stesso vice-sindaco presente alla conferenza stampa di ieri: soldi buttati al vento.
Chi governa più che denunciare deve assumersi le responsabilità, agire e produrre azioni: ad iniziare dall’approvare un serio piano industriale, corredato dalla fattibilità economico- finanziaria, rivedendo i contratti di servizio con l’azienda (fermi al 2006), rivedendo l’intero ciclo dei rifiuti, puntando in maniera spinta sulla differenziata e svuotando le discariche, eliminando i privilegi e risanando l’azienda, etc. etc.
Noi avremmo governato così!
NOI DEMOCRATICI-PER LE CITTA’ CHE VOGLIAMO
Dante Capriulo - Francesco Venere