Una mostra è sempre occasione di incontri, talvolta superficiali; questo dipende molto da quello che si mostra. Nel caso della ricorrente iniziativa martinese con i vicoli degli artisti, stavolta l'incontro è con l'islam, immortalato come se fossero delle istantanee fotografiche, dalla maestria di Grazia Cito. C'è molta realtà nei quadri della pittrice martinese che nella scheda giù si presenta, Quella realtà che sfugge alla cronaca corrente, dove l'altro da noi è rappresentato nella sconvolgente realtà dei profughi disperati.
Questa è la realtà di popoli del deserto, come i fieri Tuareg, oppure donne, grandi e piccole, con i loro occhi. Occhi che si trovano anche negli anziani colti nel relax o dal barbiere. Personalmente mi ha colpito il dettaglio, la precisione del particolare del ritratto, frutto certamente della scuola di buoni maestri alla quale si aggiunge un talento innato che si sprigiona tra oli e tele.
SCHEDA
Grazio Cito nasce a Martina Franca nel 1971, autodidatta inizia il suo percorso pittorico quasi per gioco, nel lontano 1991, come ispiratrice di un gruppo animato dal maestro Giuseppe Calella, con lo scopo di offrire, a chi interessato, uno spazio nel quale sviluppare la passione per il disegno, la pittura e contemporaneamente stare insieme con profitto.
L'idea si materializza, dando vita ad una Bottega denominata "Il Chiostro". In seguito ha il piacere di conoscere l’artista Filippo Cacace sperimentando (anche se per poco tempo) diverse tecniche con pastelli, tempera e olio, ottenendo apprezzamenti ed esortazioni nel continuare.
Dopo una lunga pausa, da qualche anno ha ripreso a dipingere continuando a perfezionare le proprie competenze grafiche pittoriche frequentando sempre una Bottega con il maestro Igli Arapi. Attiva con mostre personali, manifestazioni e collaborazioni con il comune di Martina Franca Attualmente concentrata sul tema "Medio Oriente", dove trova ispirazione in immagini che riflettono la realtà di popoli si trovano costretti a dissimilare la propria religione, colore, lingua o qualche altro elemento che appartenga alla propria identità, solo per poter vivere in mezzo agli altri o semplicemente solo per..."poter Vivere".
Scrive di le il maestro Filippo Cacace: Grazia dipinge i visi mediorientali scrutando negli occhi l’animo umano, che rappresenta l‘espressione dei sogni dei popoli che vogliono unirsi con gli occhi
del mondo, per esprimere il forte desiderio della libertà senza confini."