Il capo dei vescovi venezuelani ha quindi condannato il raid di tre giorni fa di militanti chavisti al Parlamento di Caracas, definendolo "un fatto di delinquenza demenziale". L'aggressione dimostra che "il governo non ha intenzione di porre fine...alla violenza e alla morte", ha commentato mons. Padron, secondo il quale la costituente rappresenta "la negazione da parte del governo della volontà di dialogare" e agevola "la permanenza illimitata" dell'attuale esecutivo nel potere e "la cancellazione dei poteri pubblici" come il Parlamento. Questo dice la Chiesa di Caracas.
Noi vogliamo ricordare che in Aprile Ferrero leader di Rifondazione Comunista così concludeva il congresso del suo partito: “ Poi, dopo il ricordo di Castro, si sofferma su quel che sta accadendo in Venezuela, dove il presidente Nicolàs Maduro, davanti a una popolazione allo stremo, ha esautorato il Parlamento e assunto i pieni poteri. "Bisogna avere il coraggio di dire che noi siamo dalla parte di Maduro - dice Ferrero tra gli applausi - perché in una condizione di difficoltà, la Corte costituzionale sta impedendo che avvenga quel che è già avvenuto in Brasile, dove è stato il Parlamento a fare un golpe bianco contro la presidente Dilma Roussef. Se in Venezuela, che è una repubblica presidenziale, la Corte vuole evitare di ritrovarsi nella stessa situazione, fa bene".
Ora chi in Italia ha vissuto il PCI di Enrico Berlinguer ricorda che quel messaggio del leader carismatico del partito suscitò adesioni fino 1994 facendolo diventare all'elezioni europee il primo partito, perché lo strappo da Mosca berlingueriano verteva sull'affermazione dei valori pluralisti e democratici della società e della politica del nostro paese..
Caro Ferrero, cosa centra la difesa delle difficoltà, o il paragone con il Brasile, se qui si tratta di un regime che parte dall'eliminazione della proprietà privata (anche le case acquistate con sudore del mutuo o dei sacrifici dei primi italiani emigrati in venezuela) e delle imprese private, delle scuole e dal primo agosto tutto diventa proprietà dello Stato. E questo avviene quando dopo 64 anni in Russia e nei ex paesi socialisti i proprietari sono rientrati nelle loro proprietà e anche in Cina torna la proprietà privata (per il momento solo la terra resta statale). Quella di Maduro da quale mondo attuale attinge la sua arretratezza politica? E questa dittatura venezuelana che si profila, anche con atteggiamenti squadristi che non appartengono alla sinistra democratica, l’appoggerebbe anche Ferrero? Non vogliamo pensarci.
Sostieni il tuo quotidiano Agorà Magazine I nostri quotidiani non hanno finanziamento pubblico. Grazie Spazio Agorà Editore