Vogliamo crederci, cosi come vogliamo credere che anche l’altro appello dei grandi paesi hanno rivolto al Venezuela, accanto alla liberazione di tutti i prigionieri politici, e cioè la l'organizzazione di elezioni libere e democratiche, sia in lievitazione nel regime di Maduro.
Perché il mondo non può immaginare un crisi in america latina che sfoci in una dittatura comunista a distanza di 100 anni dalla rivoluzione di Ottobre.
L'oppositore venezuelano Leopoldo López è stato scarcerato e si trova adesso nella sua casa di Caracas, dopo che gli sono stati concessi gli arresti domiciliari per problemi di salute. Lo riferisce la Corte suprema, ma la famiglia non ha precisato di che problemi si tratti. López, 46 anni, ha lasciato il carcere militare di Ramo Verde prima dell'alba e ha potuto riabbracciare la moglie e i due figli. Ha già scontato tre anni in prigione per avere guidato proteste anti-governative e la sua scarcerazione giunge in un periodo in cui il Venezuela è nuovamente attraversato da proteste contro il presidente populista Nicolas Maduro. Da tempo l'opposizione definiva López un prigioniero politico e diversi leader mondiali, fra cui il presidente Usa Donald Trump, avevano fatto pressioni per il suo rilascio.
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