Per oggi è stato indetto dalle opposizioni uno sciopero generale a cui Maduro ha risposto minacciando sanzioni contro le aziende che aderiranno ricordando che la sospensione delle attività non regolamentata dalla legge prevede multe.
Intanto le forze armate si sono schierate a difesa di Maduro giudicando “insolite” le critiche arrivate dall’Unione europea e dagli Stati Uniti.
Il ministro della Difesa, Vladimir Padrino, ha letto un comunicato della Forza armata nazionale bolivariana che attacca le ingerenze esterne nella politica di Caracas. A difesa delle scelte di Maduro sono scesi in campo anche i presidenti della Bolivia, Evo Morales, e del Nicaragua, Daniel Ortega.
Durante i festeggiamenti a Managua per il 38° anniversario della rivoluzione sandinista Ortega ha chiesto agli Stati Uniti di rispettare le scelte del presidente venezuelano. “Le minacce di Trump non portano da nessuna parte” ha detto il capo di Stato nicaraguense. Morales, ospite delle celebrazioni, ha invece denunciando un’aggressione nordamericana e invitato “l’hermano” Maduro a resistere.
Il presidente boliviano ha anche sottolineato che i partiti e i movimenti di sinistra parte nel foro di Sao Paulo (gruppo politico fondato nel 1990 da Fidel Castro e dall’ex presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva ndr) non permetteranno alcun intervento in Venezuela (agenzia Dire)
Sostieni il tuo quotidiano Agorà Magazine I nostri quotidiani non hanno finanziamento pubblico. Grazie Spazio Agorà Editore